David Buggiani, specialista di MOVYON, ci racconta le virtù di ARGO, la piattaforma che digitalizza, migliorandoli, i processi di ispezione
di FABRIZIO APOSTOLO
II tema, ancora una volta, è quello (cruciale) della sicurezza delle infrastrutture, un key-factor che passa anche e soprattutto attraverso l’innovazione e la digitalizzazione. Ne parliamo con l’ingegner David Buggiani, specialista di MOVYON, gruppo Autostrade per l’Italia, sviluppatore di una piattaforma ad hoc per il monitoraggio delle opere d’arte dal nome mitologico, ARGO. Ce la vuole raccontare?
ARGO è una soluzione tecnologica disegnata da MOVYON inizialmente per Autostrade per l’Italia, la nostra capogruppo, ma con benefici applicabili a qualsiasi tipologia di rete. Si tratta di una piattaforma integrata in cui abbiamo condensato tutti gli aspetti dell’ingegneria utili a controllare le opere d’arte, monitorate dunque da più punti di vista e con l’obiettivo dichiarato di avere come cornice il dettato delle Linee Guida Ponti del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. ASPI, tra l’altro, utilizza già la nostra piattaforma dal gennaio 2021: circa 2.000 ponti sono già stati ispezionati usando il sistema, che è robusto, flessibile e consolidato.
Entriamo ulteriormente nel dettaglio.
ARGO si basa su una componente di asset management che si appoggia su IBM Maximo, un asset management system in cui abbiamo salvato, tramite un processo standardizzato messo a punto insieme ai colleghi di ASPI, i dati relativi alle opere d’arte. Quindi abbiamo digitalizzato il processo ispettivo combinando una piattaforma centrale a un’App mobile da noi sviluppata, sempre seguendo le indicazioni delle Linee Guida.
Quali sono i principali vantaggi per gli ispettori?
Un tablet a supporto guida l’ispettore e gli permette di svolgere in modo ottimale il suo lavoro, dal secondo intervento, tra l’altro, ’ispezione risulta ancora più veloce, perché si hanno a disposizione i dati del precedente. Lo stesso ente gestore può trarre dalla piattaforma molteplici benefici, dalla garanzia di contare su dati tracciati alle possibilità di reportistica. Tutto a vantaggio del miglioramento della sicurezza.
Duemila ponti già ispezionati, dunque. A cosa state lavorando per il prossimo futuro?
Stiamo cercando di spingerci sempre oltre: innanzitutto presto porteremo negli uffici il lavoro sul campo, a questo proposito stiamo elaborando dei digital twin, ovvero dei modelli digitali delle opere d’arte che consentiranno di effettuare le ispezioni da remoto. I vantaggi: miglioramento della sicurezza, perché il personale non dovrà più operare dai mezzi by bridge, maggiore fluidità del traffico (non sarà più necessario chiudere corsie) e miglioramento della qualità delle stesse ispezioni. Grazie ai sensori IoT, inoltre, sarà possibile anche prevedere problemi oggi non ancora visibili: ARGO, infatti, recepisce dati dalla sensoristica e li porta al sistema integrato, producendo metriche o calcolando deformazioni.
Avete già sperimentato questa tecnologia?
Sì, l’abbiamo fatto sul viadotto Settefonti dell’Autostrada del Sole, ma partiamo dal presupposto che tante opere della rete ASPI sono dotate di sensori, ragion per cui possiamo anche lavorare, sempre tramite ARGO, sulle serie storiche.