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Verso un censimento dei ponti?

Dati su ponti, viadotti e cavalcavia: oggi la deadline per concessionarie e Anas. Il timing del decreto anche per gli altri enti, dalle province ai comuni

Redazione VISIONJ

Censimento ponti, che sia la volta buona? Oggi, 1 giugno 2022, è la prima data del “quadro scadenze” del Decreto ministeriale 493 del 3 dicembre 2021, che dà attuazione alle nuove Linee Guida Ponti del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Entro la giornata di oggi, infatti, concessionarie autostradali e Anas (i cui dati, peraltro, sono già nell’AINOP) devono aver trasmesso al MIMS le carte relative al Livello 0 del censimento ponti, ovvero le opere da sottoporre a un piano di monitoraggio dinamico già finanziato, per quanto riguarda i grandi gestori. E i piccoli, che poi sarebbero circa 8.000?

Per loro c’è ancora un anno-un anno e mezzo di tempo, che sembra tanto ma non lo è. Perché il decreto fissa all’1 giugno 2023 il tempo di primo “accatastamento” per Regioni, Province e Città metropolitane, mentre i Comuni possono arrivarci, più comodamente, entro il 31 dicembre 2021. Spostate più in là per tutti le scadenze del Livello 2, in cui si entra maggiormente nel vivo dei rischi e dunque delle relative attenzioni. Entro la fine di quest’anno tocca alle autostrade, per l’Anas c’è ancora un anno, poi inizia la sequenza a scalare con tappa finale, per i piccoli comuni, al 30 giugno 2026.

Orizzonte 2026

Riepilogando: nel giro di un anno e mezzo dovremmo avere il tanto sospirato “catasto ponti” (quello delle strade lo aspettiamo dal 2001, anno della Legge Obiettivo…), ovvero di tutti i ponti nazionali, mentre nel giro di un quadriennio sapremo quali sono i rischi connessi a ogni singolo manufatto.

Tanto? Poco? La risposta dipende solo da una pre-condizione: che l’attività si svolga senza subire ulteriori rinvii, un film a cui siamo tristemente abituati nel Paese di Annone, Fossano, Genova, Albiano Magra, eccetera, eccetera.

I presupposti, in ogni caso, sono buoni, perché la cornice normativa c’è ed è sul pezzo, così come ci sono i finanziamenti, tra PNRR e altro. Un grande stimolo ad accelerare può arrivare, poi, anzi prima di tutto, dalla tecnologia del monitoraggio e del controllo, materia in cui il nostro Paese è leader grazie a un’imprenditoria che ha investito molto in ricerca, sviluppo e innovazione.

Il tema è complesso e cruciale perché c’è di mezzo la sicurezza di tutti: VISIONnon mancherà di raccontarlo da molti punti di vista. 

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