Focus ONRoad Industry

PA, la soluzione per la manutenzione

Altissimo gradimento dalle PA per ART 1000, la tecnologia Simex che “genera” in continuo nuove usure durevoli e sicure, recuperando il 100% del materiale. Novità Bauma: il mini-dozer ST-ART

 

Redazione VISIONJ 

Innovazione. Evoluzione. Miglioramento costante di una soluzione già consolidata ma che, a sentire le voci sempre più concordi di amministrazioni, imprese, università, addetti ai lavori, andrebbe  davvero diffusa a tutto campo, perché rappresenta un cambio di paradigma benvenuto e necessario: quello che sta portando alla rigenerazione in continuo delle superfici stradali recuperando materiali esistenti e dando vita a pavimentazioni sicure e performanti, a medio e lungo termine.

La soluzione in questione si chiama ART 1000 e l’abbiamo già raccontata su queste pagine digitali. Il discorso prosegue ora con un focus su una serie di novità, che ne consolidano e rilanciano il valore. Al recente Bauma 2025 di Monaco di Baviera, innanzitutto, il suo sviluppatore e produttore – ovvero Simex – ha presentato ufficialmente il rilascio della nuova versione GEN II.

Tra le altre novità del Bauma, ecco quindi ST-ART, un mini-dozer inserito nel processo manutentivo al fine di garantire la meccanizzazione del livellamento ed essere in vario modo di supporto ad AR 1000, con cui va a costituire un vero e proprio “mini-treno” di recupero, perfetto per le aree urbane o anche extraurbane.

ART 1000, vale la pena ricordarlo, è una tecnologia pensata e realizzata per recuperare il 100% del fresato in situ rigenerandolo in continuità, praticamente senza interruzioni e con la possibilità di percorrere la strada ripavimentata subito dopo il ripristino.

La tecnologia combina i seguenti processi: fresatura del tratto ammalorato, iniezione controllata di liquido rigenerante proporzionale alla profondità di lavoro e alla velocità di avanzamento della macchina operatrice, riduzione di pezzatura del fresato alla corretta granulometria, miscelazione finale per creare il conglomerato riciclato, che viene depositato direttamente all’interno della traccia di fresatura ed è pronto per essere “livellato” (ed è qui che si inserisce l’innovazione ST-ART) e compattato con rullo o piastra vibrante.

Quanto alla nuova versione GEN II, registriamo un’implementazione della componente elettronica con inserimento di una nuova interfaccia video che migliora la connettività tra operatore e tecnologia: “Sono quindi immediatamente mostrati – spiegano da Simex – valori quali i metri lineari (avanzamento), i litri al metro (dosaggio additivo) e i litri effettivi (consumo additivo). È possibile impostare manualmente una precisa quantità di liquido rigenerante (sensibilità di 0,1 l/min) in base alle indicazioni fornite dalla casa produttrice e alle condizioni ambientali. Il nostro software tara e corregge il dosaggio di additivo al variare della velocità di avanzamento. Il display di controllo si associa a un indicatore LED che mostra la corretta velocità di avanzamento e, di conseguenza, l’efficace miscelazione del materiale”.

Tra le innovazioni aggiuntive: il serbatoio additivo estraibile per una rapida manutenzione e la griglia di controllo pezzatura del materiale in uscita, ridisegnata per rendere più facile l’estrazione.

Qualità nel dettaglio

La qualità (pensata e applicata) si vede dal dettaglio, dai particolari. Un’attenzione, frutto dell’“ascolto” delle esigenze dei cantieri, che ha portato al battesimo di ST-ART. Siamo nel territorio del citato “livellamento” o pre-compattazione, che prima del Bauma 2025 avveniva in modalità manuale. Dopo, invece, ecco scendere in campo questo mini-dozer dotato di lama frontale di larghezza da 1,5 m a 2 m (con estensione), nonché di due serbatori: uno per l’additivo rigenerante di riserva e l’altro per l’emulsione bituminosa da applicare tramite lancia con funzione di sigillatura dei bordi, a fine intervento: “La sigillatura superficiale migliora la tenuta della nuova pavimentazione specialmente nelle prime ore. Non ha funzione impermeabilizzante ma di completamento del ripristino e miglioramento della durabilità complessiva dell’intervento”.

Fa parte dell’attrezzatura anche una pompa di gasolio per il rifornimento dell’ART 1000, che attinge a uno dei serbatoi, invertibile, nonché opportunamente lavato.

Lavoro di squadra

Nello scorso speciale, nell’articolo “Strade d’Italia rigenerate”, abbiamo documentato l’appeal di ART 1000 tra le municipalità italiane, citando numerosi casi applicativi di successo, come emerso anche dalla partecipazione di Simex all’ANCI Expo 2024, il grande meeting dei comuni del Belpaese, che si è tenuta a di Torino.

In questo inizio di 2025 il trend di gradimento è stato confermato, ancora prima che al Bauma, nel corso del Paving Show&Expo di Verona (marzo 2025) dove si è svolto un workshop a cui hanno partecipato quali relatori, oltre a Mirco Risi, CEO di Simex, anche Cristiana Cazacu, responsabile tecnico di Edilpavimentazioni, e il professor Cesare Sangiorgi (Università di Bologna),  che ha seguito l’iter del progetto fin dalle sue prime mosse.

Tra le considerazioni emerse, anche un riferimento ai requisiti CAM Strade, che questa tecnologia contribuisce – de facto – a rispettare recuperando (al 100%!) i materiali esistenti e aumentando la durabilità dei tappeti di usura; nonché il beneficio del “fattore tempo”, ovvero il fatto che il cantiere stradale diventa simultaneo con minimizzazione dei rischi logistici, legati agli approvvigionamenti e via dicendo.

Il progetto ART 1000 – ha detto Mirco Risi – è emblematico del nostro approccio, che parte dalla ricerca, si fonda sulla formazione continua (interna e a disposizione di PA e imprese) e sfocia nella soluzione di problematiche concrete di cantiere, sotto il segno della cultura operativa. ART 1000 combina innovazione, concretezza applicativa, rapidità e soprattutto sostenibilità”. 

In quest’ultimo caso ambientale (si recupera tutto, si riduce il traffico di cantiere, non si ferma quello veicolare), sociale (più sicurezza ed efficienza stradale per chi viaggia e per le comunità locali) ed economica (nessun costo di acquisto e manutenzione di materie prime, nessun rifacimento a breve termine). Nuovo paradigma, pura tecnologia disrupting. Un appello ai gestori: merita la vostra attenzione.

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