Specialisti di sicurezza, macchine e materiali come docenti. Maestri di mestiere a fare da tutor. Così Amplia Infrastructures sta formando chi si prenderà cura delle pavimentazioni autostradali
Redazione VISIONJ
Il nostro focus annuale legato all’Obiettivo 4 dell’Agenda ONU 2030 “Istruzione di Qualità” ha trovato un terreno più che fertile in un’iniziativa di formazione pensata, progettata e attuata da Amplia Infrastructures (Gruppo Autostrade per l’Italia) su cui vale la pena soffermarci per tutta una serie di ragioni. Innanzitutto, perché è stata dedicata al tema cruciale della manutenzione, in particolare nell’ambito delle pavimentazioni stradali, un territorio meritevole di attenzioni sempre maggiori in quanto punto di contatto privilegiato tra infrastruttura e veicoli. Parallelamente, perché ha messo compiutamente in rete, valorizzandone l’esperienza da un lato e il bagaglio formativo dall’altro, docenti e studenti, entrambi a loro agio all’interno di un programma intenso e insieme sapientemente bilanciato tra teoria e pratica.
Molteplici i benefici prodotti da questa impostazione: dalla specializzazione di 9 nuove risorse con loro avvenuto inserimento nei ranghi dell’operatività aziendale alla gratificazione del personale storico. Ma raccontiamo con maggiore dettaglio questa best practice con l’aiuto del team di comunicazione e formazione di Amplia Infrastructures e dei tecnici&teacher dell’azienda del Gruppo ASPI, con particolare riferimento dalla Direzione manutenzione pavimentazioni autostradali.
Trasmettere maestria
L’Academy Manutenzione di Amplia si è svolta in un arco temporale di circa tre mesi tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Rivolta a 9 risorse, preventivamente selezionate, si è avvalsa della collaborazione di Formedil, ente unico di formazione e sicurezza, a sottolineare l’aspetto, sempre centrale, della safety a tutto campo.
L’academy in questione, va aggiunto, si iscrive in un programma di iniziative di formazione ampio e articolato, che in Amplia coinvolge sia le risorse cosiddette “dirette” – ovvero i frontmen e le frontwomen in cantiere – sia quelle “indirette” (dai planner ai cost controller agli specialisti di ambiente e qualità).
L’Academy Manutenzione – spiegano da Amplia – ha inteso unire diversi aspetti di specializzazione, ovvero fornire formazione funzionale allo svolgimento di tutti i ruoli compresi all’interno di una squadra di manutenzione. Di qui, la necessità di comporre un progetto formativo piuttosto denso, che agli aspetti di formazione obbligatoria aggiungesse ulteriori percorsi teorici e, soprattutto, attività pratiche, sul campo.
Numerosi, qualificati e variamente specializzati i docenti, in parte provenienti dai range di alcuni fornitori Amplia, per esempio per quanto riguarda il settore delle macchine o dei materiali stradali. Insieme a loro, coloro i quali in azienda vengono definiti, con formula meritatissima, i “maestri di mestiere”, che hanno portato gli studenti nel vivo del cantiere. Il risultato è stato un grande viaggio di conoscenza e applicazione composto da informazioni specifiche su norme, comportamenti e “ferri del mestiere”, modernamente intesi.
Lavoro di squadra
Citando dal progetto formativo e per esemplificare: qualificazione dei materiali, produzione del conglomerato bituminoso, prove di laboratorio, stesa e compattazione, additivi, software. Ma anche gestione delle emergenze, primo soccorso e comunicazione efficace, perché qui, più che altrove, il lavoro di squadra può fare la differenza.
Oggi, le nove risorse sono al lavoro. Insieme a quei “maestri” che, insieme ai segreti del loro mestiere, hanno sicuramente trasmesso loro quella passione che più volte abbiamo riscontrato piuttosto viva in chi si cura le nostre strade e autostrade. Un corso come quello dell’Academy ha aggiunto a tutto questo una consapevolezza nuova, che nel contesto attuale è materia preziosa. Istruzione di qualità.