Focus su due criteri di gara da non trascurare con al centro attrezzature e risorse umane. Le strategie: non mere liste, ma database “con l’anima”
a cura di PIEMONTECNICA TENDER MANAGEMENT
Nell’ambito della predisposizione delle offerte tecniche per gare d’appalto con il criterio di aggiudicazione dell’Offerta Economicamente Più Vantaggiosa (OEPV), due aspetti a cui è opportuno dedicare una cura particolare sono quelli riguardanti, rispettivamente, i “mezzi a disposizione” e la “formazione del personale”. Ovvero criteri che godono generalmente di minori attenzioni rispetto, per esempio, ai fattori “cantierizzazione” e “organizzazione”.
Le ragioni? In primo luogo, questi due criteri possono far acquisire al concorrente punteggi pari agli altri, per percezione e prassi ritenuti più nobili. Allo stesso tempo, allenarsi all’accuratezza e alla profondità riguardo a ogni singolo aspetto del “progettare una gara” non può che essere un esercizio virtuoso e, di conseguenza, a valore aggiunto.
È il dettaglio, insomma, che fa la qualità e, in molti casi, può fare anche la quantità. Può rivelarsi determinante per vincere la partita.
Mezzi a disposizione
Iniziamo dai mezzi d’opera a disposizione. La strada della cura per il dettaglio e per la qualità porta ad allontanarci dal concetto tradizionale di elenco o listino di automezzi, con relative caratteristiche (dalla targa alle omologazioni). Un’offerta tecnica di alto livello, nel caso specifico, deve invece impegnarsi a entrare nel merito, per esempio, delle specifiche omologazioni ambientali non solo disponibili, ma anche viste e lette in correlazione con le attività previste nel corso dell’intervento.
Chi fa cosa, come e con quali standard di tutela per l’ambiente, il territorio e la sicurezza, e dunque, in un’articolazione spaziale e insieme temporale.
Ma non solo. Un ulteriore aspetto dirimente è quello che, attraverso la “fotografia” dei mezzi, porta in evidenza il know-how specialistico d’impresa: pensiamo per esempio alle fondazioni speciali o ai sistemi di trattamento dei reflui, o ancora a qualsivoglia attrezzatura che porti valore aggiunto sul piano del risparmio energetico, pur mantenendo la piena efficienza dei processi e pur garantendo, ovviamente, il pieno raggiungimento degli obiettivi.
Passare da un’elencazione statica a una rappresentazione dinamica delle flotte di macchine e attrezzature in azione, significa far compiere all’intero “meccanismo” un balzo in avanti, un salto di qualità (e auspicabilmente, seguendo il ragionamento precedente, anche di quantità).
Può inserirsi compiutamente in questo quadro anche il tema, peraltro di estrema attualità, dell’evoluzione tecnologica nel campo delle macchine e delle attrezzature, consideriamo per esempio il tracciamento o le tecnologie per l’ottimizzazione delle risorse, o ancora la sensoristica diffusa.
Innovazione, efficienza e naturalmente sostenibilità, non solo con riferimento alle motorizzazioni, ma a una visione d’insieme che merita di non essere trascurata. Anche e soprattutto perché il riconoscimento è ben visibile all’orizzonte.
Formazione del personale
Dalle macchine alle persone, secondo un filo conduttore che, ancora una volta, vede premianti l’attenzione al dettaglio, la profondità e l’attinenza con gli obiettivi di gara. Anche in questo caso, spesso non è sufficiente l’indicazione sul “cosa” proporre – in materia di personale che verrà impiegato nell’esecuzione delle opere – ma può diventare decisivo il “come” la squadra verrà organizzata e utilizzata in campo. Formazione e insieme modulo, volendo restare nella metafora calcistica.
Il punto di partenza restano sempre i dati, ma in fieri conta l’analisi dei medesimi in funzione degli obiettivi da raggiungere. Il muro da valicare, sempre metaforicamente parlando, è quello che separa un “database senz’anima” da uno “con l’anima”. Anche in questo caso: non elenco o listino, ma indicazione debitamente ragionata e motivata del chi farà cosa e come. O in altri termini: narrazione avveduta e consapevole capace di far emergere, ben prima del momentum esecutivo, personalità e attitudini di tutti i lavoratori e le lavoratrici coinvolti e coinvolte nella partita.
Appare evidente che, con questo approccio metodologico, assumono valore proprio gli aspetti della formazione e della specializzazione, visti chiaramente nel loro carattere applicativo e funzionale. Capaci, dunque, di innescare un principio di “fidelizzazione preventiva”, da parte della stazione appaltante nei confronti del concorrente, e di connessione potenzialmente virtuosa.
Ultimo ma non ultimo aspetto: essendo noto agli addetti ai lavori che la questione delle “risorse umane”, nei tempi che corrono, si posiziona costantemente sopra la soglia dell’attenzione, un approccio che se ne prenda cura, la umanizzi, la valorizzi e la sappia adeguatamente narrare, non potrà che portare benefici sia a chi lo attua sia a tutto l’iter.
Il team autoriale
Piemontecnica Tender Management è uno studio associato specializzato nell’ambito delle gare d’appalto prossima ai 20 anni di attività (li compirà nel 2025) fondata dagli ingegneri Giovanni Clara, Giorgio Barella e Lucia Gotta. Ha sede a Torino e attualmente è composto da un gruppo di 12 professionisti, tra ingegneri, architetti ed esperti in comunicazione con profilo umanistico. Tra i suoi focus principali di attività rientrano le infrastrutture di trasporto e le opere idriche.