Lavori PubbliciSafe Vision

PA, il MiTo della sicurezza stradale

Dalla Lombardia (Besana) al Piemonte (Torino) per raccontare buone pratiche di collaborazione tra Enti e imprese. Un sodalizio per migliorare safety e manutenzioni

Redazione VISIONJ

Sicurezza stradale, un mito per le PA? No, se inseriamo ad arte un paio di vocali, trasformando la parola “mito” (anche e soprattutto nel senso di obiettivo non del tutto concretizzabile in quanto ammantato di affabulazioni create ad arte) in MiTo, acronimo che sta per Milano-Torino, ovvero quella grande area italiana che ha come direttrici e nodi strategici i due capoluoghi, lombardo e piemontese. 

Rifacendoci proprio a questo secondo termine, che a sua volta affonda le proprie radici in un articolato e stratificato filone di pensiero (e azione) sociologico, urbanistico e infrastrutturale, vogliamo qui portare all’attenzione del lettore specializzato due “segni di speranza” affidati a due eventi, uno locale, sebbene inserito in un ciclo numericamente rilevante, e l’altro nazionale, seppure composto dalle storie e dalle voci di una pluralità di soggetti locali. Minimo comune denominatore: l’impegno, delle PA, ovvero delle Pubbliche Amministrazioni, nel loro ruolo di enti gestori di strade e, dunque, di primi custodi della loro, della nostra sicurezza.

Il workshop di Besana Brianza

Il primo evento a cui vogliamo fare riferimento, nell’ambito del quale abbiamo avuto l’occasione di presentare il laboratorio VISIONJ a una nutrita e qualificato compagine di pubblici amministratori e progettisti, è stato il workshop “Sicurezza stradale” che si è tenuto a Besana Brianza (Monza Brianza, a meno di un’ora da Milano) lo scorso 19 novembre. Il team organizzativo: Beyond, 3M, Egaf. L’evento ha avuto il patrocinio del MIT ed è stato supportato da alcune aziende del settore segnaletica e sicurezza, tra cui Euro Segnal, Gubela, Detas, San Marco, Huna, Lattix, Safety-Product (clicca qui per il programma completo dell’iniziativa).

 Tra i focus della giornata: la buona (e meno buona) segnaletica stradale dal punto di vista della sua progettazione e best/worst practice (con l’esperto Enrico Bonizzoli), le modifiche al Codice della Strada (questione attualissima, con Francesco Mazziotta) e l’omicidio stradale (con Gianni Sansonne). Nell’ambito del seminario, alcune aziende hanno quindi affrontato il tema dell’innovazione al servizio della sicurezza, portando all’attenzione della platea una serie di casi scuola specifici.

 Morale della favola, anzi di questo concretissimo momentum, peraltro molto partecipato dalle PA dell’area (da Monza a Bergamo e oltre): la collaborazione formativa e profonda sulla road safety è sempre un’occasione unica di crescita diffusa e miglioramento di metodiche e pratiche. 

 

L’expo ANCI di Torino

Dalla Lombardia al Piemonte, per la precisione a Torino, dove dal 20 al 22 novembre è andata in scena l’annuale Assemblea dell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Così come accade ogni anno, la rassegna è la manifestazione plastica delle energie connettive che il nostro Paese, in evidenza o in latenza, detiene e su cui deve assolutamente lavorare. Anche in questo caso, in particolare in ANCI Expo, è stato possibile toccare con mano il “fattore interconnessione”, tra PA attive e volitive e aziende del settore che mettono a disposizione soluzioni concrete di miglioramento e perfezionamento, dei fattori sicurezza ma anche sostenibilità

Un esempio tra tutti: il caso di Simex, che ha portato nell’area espositiva del Lingotto la sua ART 1000, una tecnologia ormai pluri-diffusa che dà corpo a manutenzioni stradali efficienti, durevoli e ad alta sostenibilità, anche in ragione del fatto che recupera il 100% di fresato.  

Ma gli esempi, a Torino, sono stati variegati e numerosi, sia per quanto riguarda le opportunità digitali, sia per quanto l’impiego di materiali performanti o l’adozione di servizi di valore, tutti costruiti sul binomio sicurezza-sostenibilità.

Formazione e risorse (economiche ma anche, per l’appunto, formative) nei confronti delle PA, oltre che trasferimento di know-how. Ovvero: portare nuove opzioni per la costruzione di sicurezza sempre più pro-cittadini, dentro i Comuni, che si meritano davvero di diventare i nuovi protagonisti di un rinnovamento stradale, e i loro territori.

Avremo modo di riparlarne perché la sicurezza diffusa sarà uno dei temi di punta che porteremo avanti nel 2025. 

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