Milano, 18 giugno 2025. La sostenibilità diventa asset centrale, aperto, condiviso. Toccasana per i territori. Strade, ferrovie e aeroporti insieme per sostenerne i paradigmi
Redazione VISIONJ
Laboratorio sostenibilità nella progettazione di infrastrutture e oltre. Un’iniziativa a cui il laboratorio VISIONJ è più che lieta di supportare. Questa settimana che si chiude è stata caratterizzata da un incontro milanese del tutto originale, per la sua natura costruttivamente partecipativa. L’obiettivo dei partecipanti: costruire, per l’appunto, sostenibilità.
Il 18 giugno a Milano, spazio WAO, co-working vicino alla M2 di Romolo, si è lavorato insieme in una mattinata intensissima, che ha dato corpo a un’idea germogliata nella factory di IRIDE guidata da Mauro Di Prete e Valerio Veraldi: il Circular Lab Infrastrutture, un’iniziativa collaborativa finalizzata a rendere la sostenibilità un asset sempre più strategico e capace di “semplificare le complessità”.
Prima di addentrarci nella cronaca, anticipiamo qualche spunto metodologico:
• La sostenibilità come asset-valore è un ponte tra i modi di trasporto (strade, ferrovie, aeroporti);
• La sostenibilità come asset-valore connette e rende sempre più coesi gestori, progettisti, imprese e produttori di macchine, materiali, tecnologie;
• La sostenibilità come asset-valore getta ulteriori ponti tra contesti storicamente distinti, ma oggi sempre più interrelati: infrastrutture, energia, telecomunicazioni, agricoltura, idraulica, etc.;
• La sostenibilità conta su un frame normativo in maturazione ed evoluzione, sia in Europa sia in Italia;
• La sostenibilità porta valore aggiunto negli approcci cosiddetti “distrettuali”, ovvero che sappiano legare chi affronta sfide progettuali e costruttive analoghe, ma partendo da prospettive diverse (esempio: autostrade e aeroporti), in contesti omogenei o adiacenti;
• La sostenibilità è materia aperta: il contributo alla costruzione del “castello green” deve essere opera collettiva, come e meglio della mitica Fabbrica del Duomo (già che eravamo a Milano), ovvero arrivare da tutte le persone di buona sostenibilità.
Testimonial di sostenibilità integrata
E questa apertura si è respirata, eccome, al WAO di Milano. Intanto, nella prima parte dell’evento sono già state presentate alcune storie coerenti con questa impostazione: best practice concrete e vissute. Condividendo i principi della circolarità, le citiamo in ordine sparso: Sara Padulosi, Anas, ha posto l’attenzione sulla necessità di integrare la sostenibilità nel progetto fin dalle prime fasi. Il focus? Calcolare l’impronta carbonica dell’opera già in fase di progettazione, grazie a strumenti operativi e metriche concrete. Dalla lettura dei computi alla definizione del piano di manutenzione, l’obiettivo diventa dunque uno solo: rendere misurabile, verificabile e migliorabile il ciclo di vita di ogni intervento infrastrutturale. Conclusione: la sostenibilità non è solo un obiettivo, ma anche e soprattutto una funzione strutturale del progetto.
Salvatore D’Alfonso, TELT, ha proposto una vera e propria roadmap per mettere la cultura del dato al centro della progettazione territoriale. Tre i fronti strategici evidenziati: governance e competenze (superare silos informativi e frammentazione, investendo su interoperabilità e condivisione dei dati), pianificazione urbana (usare i gemelli digitali per simulare scenari e impatti prima di intervenire fisicamente), tutela delle aree sensibili (dalle zone turistiche ai parchi naturali, modelli digitali per gestire pressione antropica e cambiamenti climatici).
Ilaria De Biasi, Autostrada del Brennero, ha presentato il piano di transizione ecologica della A22 composto da infrastrutture intelligenti, decarbonizzazione e nuovi servizi lungo tutto l’asse Modena-Brennero. Alcuni key factor in sintesi: oltre 800.000 kWh già erogati da colonnine elettriche, nuove aree di ricarica per mezzi pesanti in arrivo, smart highway, digitalizzazione e gestione intelligente del traffico, più intermodalità, meno TIR, meno CO₂, un’autostrada che diventa laboratorio avanzato di sostenibilità, tra innovazione e territorio.
Sempre sul fronte della gestione autostradale, Marco Colloredo, Milano Serravalle-Milano Tangenziali, ha presentato la visione di un’autostrada del futuro: digitale, intelligente e decarbonizzata. Tra gli strumenti per perseguire questo obiettivo: sistemi di monitoraggio avanzato per traffico e viadotti, infrastrutture pronte per la guida autonoma, fotovoltaico su aree reliquate per raggiungere la neutralità energetica entro il 2030.
La sostenibilità al centro dell’attività d’impresa è stato il tema illustrato da Giuseppe Carboni, MGA (Reway Group), che ha mostrato come innovare nei cantieri significa anche migliorare l’impatto ambientale. Tra i focus: tecniche di idrodemolizione robotizzata e gestione integrata dei rifiuti, rivestimenti intelligenti per migliorare sicurezza, efficienza e anche ridurre i consumi, metodologie esecutive sempre più raffinate tese a migliorare costantemente efficienza, qualità e tempistiche.
Ultimo ma non ultimo, l’aeroporto. Davide Bassano, Gruppo SAVE, ha presentato il Masterplan 2023-2037 per l’aeroporto di Venezia. Obiettivo netto: zero emissioni di CO₂ entro il 2030, grazie a fattori quali: agrovoltaico e geotermia sulle aree di proprietà, produzione e utilizzo di idrogeno verde in sede, recupero e riuso delle acque reflue, progetti per la mobilità intermodale e aerea avanzata, tutela attiva della biodiversità con interventi di riqualificazione ambientale.
Laboratorio (e confronto) aperto
A chiudere la giornata introduttiva di IRIDE Circular Lab, dopo il saluto istituzionale di Andrea Ferrante, Presidente del Comitato Speciale del CS LLPP, una tavola rotonda ha raccolto esperienze, approcci e strumenti concreti per affrontare le sfide della sostenibilità. Nessun palco, nessun tavolo. Solo una platea disposta su gradoni e uno spazio condiviso, pensato per il confronto diretto e informale. Un assetto che ha favorito lo scambio autentico tra esperienze, visioni e strumenti concreti per rendere le infrastrutture davvero sostenibili.
Hanno preso parola: Sara Frisiani (Tecne), Lorenzo Gusman (SAGAT), Davide Canuti (SEA Milan Airports), Marco Sandrucci (Proger), Lorenzo Orsenigo e Alfredo Martini (AIS Associazione Infrastrutture Sostenibili), Andrea Benedetto (Università degli Studi Roma Tre).
Il Circular Lab è solo all’inizio, ma la direzione è chiara: rendere la sostenibilità un lavoro di squadra, concreto e misurabile.