Nel cantiere di riqualificazione della galleria Vomero, Tangenziale di Napoli, dove il connubio tra applicazione e materiali sta funzionando a dovere
Redazione VISIONJ
Un’autostrada metropolitana laboratorio di rinnovamento. Un’infrastruttura-avanguardia nel campo delle riqualificazioni di opere viarie, sia dal punto di vista delle tecniche costruttive, sia da quello delle tecnologie (dal monitoraggio ai sistemi di illuminazione) e dei materiali. È la Tangenziale di Napoli, network viario gestito dall’omonima società del Gruppo Autostrade per l’Italia, interessato da un progetto di ammodernamento a tutto campo, dalle nuove dotazioni impiantistiche al miglioramento strutturale, dai viadotti alle gallerie. In quest’ultimo ambito gli interventi di adeguamento progettati, eseguiti e in esecuzione, rispondono ai dettami del D.Lgs 264/2006, nonché delle più recenti norme tecniche in materia di costruzioni in zona sismica (NTC 2018).
“La filosofia progettuale degli interventi – avevano spiegato gli specialisti di TANA-ASPI a VISIONJ presentando il piano di ammodernamento (Numero Speciale 0/Ottobre 2022) – è quella di sfruttare le sezioni policentriche esistenti prevedendo un rinforzo mediante l’inserimento all’intradosso di reti di armatura in vetroresina, in grado di migliorare la resistenza a trazione delle sezioni stesse, previa fresatura della parte corticale interessata da fisiologici fenomeni di carbonatazione, consentendo ai fornici di assorbire maggiori sollecitazioni e stati tensionali”.
La prima opera sotterranea della Tangenziale interessata dai lavori di adeguamento è stata, nel 2022, la Galleria Monte Sant’Angelo Ovest, tra gli svincoli di Fuorigrotta e Agnano, di lunghezza pari a circa 860 m. Per di ridurre gli impatti sul traffico, stimato in circa 240.000 veicoli/giorno, gli interventi sono stati eseguiti da Amplia Infrastructures (Gruppo Autostrade per l’Italia) prevedendo cantierizzazioni prevalentemente in orario notturno.
Ancoraggi e additivi
Il connubio tra tecnologie, materiali e gallerie ha trovato un’esemplificazione più recente, tra le altre, nel caso di una serie di interventi avviati nel 2023 sempre da Amplia Infrastructures riguardanti le Gallerie Vomero Est e Ovest, tra gli svincoli Zona Ospedaliera e Camaldoli.
Anche in questo caso l’azione di rinnovamento ha comportato la scarifica del rivestimento superficiale delle calotte e dei piedritti per uno spessore medio pari a 5 cm, la posa in opera di reti in GFRP (vetroresina) – caratterizzate da leggerezza e maneggevolezza e apportatrici di aumentate resistenza e durabilità – e l’esecuzione di un rivestimento con spritz beton.
Prima di entrare nel dettaglio di alcuni aspetti delle lavorazioni, ricordiamo alcuni dati generali riguardanti le gallerie, infrastrutture prevalentemente non armate scavate in una formazione tufacea di spessore variabile dalle lunghezze pari a 1.056 m (Vomero Est) e 1.052 m (Vomero Ovest).
Materiali specifici per gallerie, dunque. Prodotti studiati per assolvere a compiti di alta specializzazione nell’ambito di opere complesse. Nel caso del worksite campano, la scelta degli “strumenti” adatti al raggiungimento dell’obiettivo è caduta su una serie di soluzioni ad hoc sviluppate da Draco, operatore dalla perizia riconosciuta nel campo della messa in sicurezza di gallerie stradali e autostradali.
Per ancorare adeguatamente le reti in GRFP, per esempio, sono stati impiegati uncini inghisati tramite Dracofix EP, adesivo strutturale bicomponente a base di resine epossidiche per il fissaggio strutturale su superfici in calcestruzzo. “Viste le elevatissime capacità di adesione e il rapido sviluppo delle resistenze meccaniche – spiegano da Draco – questa soluzione è indicata per l’ancoraggio di barre e l’incollaggio di elementi metallici, come nel caso degli uncini utilizzati per questo intervento”.
La miscela di calcestruzzo del nuovo rivestimento è stata quindi additivata con Dranite AF 900, un accelerante di presa privo di alcali specifico per calcestruzzi e malte proiettate, che ha consentito di ridurre sensibilmente i tempi di indurimento.
Vernici aderenti
Infine, è stata eseguita una verniciatura a spruzzo con Dracoseal, soluzione che ha tra i suoi punti di forza la capacità di penetrare in profondità nello strato sottostante assicurando così la massima adesione. “Inoltre – aggiungono da Draco – Dracoseal presenta un’elevata resistenza all’abrasione, alle azioni chimiche ambientali e ai prodotti per il lavaggio. Nel caso della Galleria Vomero è stata scelta la colorazione bianca che favorisce la visibilità amplificando la luminosità artificiale degli impianti di illuminazione”.
Il cenno agli impianti (anch’essi in pressoché completo rinnovamento) ci invita quindi a proseguire il viaggio dai materiali alle tecnologie: altro tema di interesse che ci porterà a tornare a raccontare, in ulteriori interventi, il grande laboratorio della Tangenziale di Napoli.