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Autostrade, storie, persone

Cosa c’è nel “retrobottega” della prima quinta corsia d’Italia? Il lavoro, dispiegato lungo un secolo e più, di tecnici e maestranze. Da salvaguardare

 

di FABRIZIO APOSTOLO 

Lunedì scorso, 25 settembre, Autostrade per l’Italia ha aperto al traffico il primo tratto d’Italia a cinque corsie, tra la barriera di Milano Nord e Lainate, Nord-Ovest milanese.  Una primogenitura, dunque. La seconda nella storia di questa arteria che lotta, nelle interpretazioni, per detenere il primato della prima autostrada del mondo e che l’anno prossimo, dietro l’angolo, compirà esattamente un secolo, essendo stata battezzata nel 1924.

L’intervento illustrato lunedì ha previsto la realizzazione di una corsia aggiuntiva tra la barriera e l’innesto con la A9 per un totale di circa 4,4 km. L’investimento complessivo è stato pari a circa 200 milioni di euro. Al “kick-off” hanno partecipato, tra gli altri, il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, la Presidente di Autostrade per l’Italia Elisabetta Oliveri e l’Amministratore Delegato Roberto Tomasi.  Presenti anche i neo AD di Amplia Infrastructures, Stefano Susani, e di Tecne, Gian Paolo Melis

Tra gli interventi più importanti vogliamo ricordare la nuova Galleria di Lainate, elemento chiave della nuova viabilità di collegamento tra la SP 101 e la SP 109, che prevede un sottopasso dell’interconnessione tra A8 e A9, la realizzazione su Corso Europa di due complanari e una nuova rotatoria che permetterà l’innesto su via Nervino. Sempre a Lainate, inoltre, sono stati realizzati il nuovo cavalcavia in viale Manzoni, già in esercizio, e la nuova viabilità di collegamento con il comune di Rho e nuove piste ciclabili.

Fattori tecnici, fattore umano

Tutto questo, per doverosa e naturalmente utile cronaca. Quello che ci fa piacere sottolineare, tuttavia, sono altri aspetti connessi a quest’opera così come a molte altre opere, ovvero quelli legati da un lato alle “materie prime” di cui sono fatte e dall’altro a chi, sapientemente e spesso faticosamente, le ha sapute impiegare al meglio. Le prime sono, per esempio, la sicurezza, l’innovazione, la sostenibilità: fattori chiave, sostanziali oggi, quando si progettano, realizzano o potenziano infrastrutture. Ne ha parlato, facendo una sintesi condivisibile, anche lo stesso Ministro Salvini, si veda l’estratto video che abbiamo raccolto proprio a Lainate

Dopo anzi prima del “come”, ecco il “chi”. Le persone. Tecnici, maestranze, donne, uomini, ingegneri, architetti, geometri, impresari, amministrativi, comunicatori, ricercatori e ricercatrici. Salvini ha parlato di “gilet gialli”, in senso elogiativo, a cui sono andati i suoi più calorosi ringraziamenti, contrappuntati da selfie e foto di gruppo, con e senza l’ausilio del drone. Al di là del colore, la sostanza c’è tutta: le opere le fanno le persone e le persone devono lavorare dentro una cultura della sicurezza che sia sempre più matura e permeata di consapevolezza e attenzioni. Così come devono esserlo la cultura dell’innovazione e della sostenibilità.

A Lainate, l’altro giorno, al di là dei discorsi ufficiali, abbiamo trovato ampie tracce di tutto questo, e ne siamo lieti. Così come lo siamo stati nell’ammirare la mostra fotografica allestita da Autostrade per l’Italia che ha reso omaggio proprio alla tecnica e alle persone di ieri, ovvero del grande cantiere 2023, ma anche dell'”altro ieri”, ossia a quello del 1923. 

Connessioni. Tra passato, presente e futuro. Tra visioni e ingegni. Con le persone (per le persone) a fare da faro guida e illuminare un’autostrada ora a cinque corsie.

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