Un esempio di design acustico a tutto campo nel contesto del piano di risanamento di una concessionaria. La firma è quella di PAT
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Progettare gli interventi di mitigazione acustica più consoni a soddisfare le esigenze dell’utenza e dei residenti, nonché di chi si occupa della manutenzione. Un esempio di questa attività arriva dalla rete autostradale gestita da Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova (A4 e A31), con cui PAT Progettazione Ambiente Tecnologie ha collaborato per la redazione del Progetto di fattibilità tecnico-economica di due macro-interventi prioritari del Piano di Risanamento Acustico della concessionaria (nel secondo caso, PAT si è occupata anche del Progetto Definitivo).
Il primo intervento, denominato MI05, coinvolge uno sviluppo complessivo di autostrada pari a 10.400 m. Il secondo (M18), di 5.100 m. In ambito MI05 lo studio acustico ha individuato 224 recettori: dalle analisi effettuate, è stato proposto un assetto di mitigazione che prevede la realizzazione di 3.730 m (per 14.091 metri quadrati) di barriere antirumore. L’intervento M18, invece, ha comportato l’individuazione di 116 recettori per complessivi 3.753 m (per 12.147 metri quadrati) di barriere antirumore da realizzare.
Per prevedere l’impatto acustico prodotto dal traffico veicolare – i cui dati sono stati derivati da elaborazioni fornite dalla concessionaria e proiettati in un orizzonte temporale di 15 anni, che è poi la vita utile delle barriere . è stato impiegato un modello di simulazione con standard di calcolo NMPB-Routes-2008 (STRACERTU-LCPC-CSTB) implementato nel software SoundPLAN.
Per migliorare l’efficacia dei dispositivi, è stato previsto di posizionare le barriere antirumore il più possibile vicino alla carreggiata stradale (1,30 m dalla lama della barriera di sicurezza), una scelta tecnica da cui deriva la necessità di sostituire i guard-rail esistenti con dispositivi dall’idone spazio di lavoro (W4).
I tipologici di barriera
Nel corso del Progetto di fattibilità tecnico economica sono anche stati sviluppati diversi tipologici di barriera, propedeutici alle soluzioni tecniche individuate in sede di Progetto Definitivo. I criteri: funzionalità delle soluzioni, sostenibilità ambientale e paesaggistica, minimizzazione delle attività di manutenzione (di qui anche l’opzione dell’acciaio Corten, che porta valore aggiunto in termini di durabilità), rispetto dei costi stabiliti in fase di affidamento.
Tre i tipologici di barriere individuati, aventi in tutti i casi caratteristiche tali da soddisfare i requisiti previsti dalle norme unificate EN 14388 ed EN 14389: barriere con montante composito, barriere integrate e barriere con sistema fotovoltaico integrato.
Barriera con montante composito
Il dispositivo presenta un profilo saldato con valenza estetica e di irrigidimento. Le pannellature sono composte da pannelli fonoisolanti in PMMA, pannelli fonoassorbenti-fonoisolanti metallici (acciaio Corten), pannelli fonoisolanti in calcestruzzo (con matrice geometrica bifacciale con effetto architettonico tridimensionale). Due gli interassi proposti: di 4 m (che riduce gli oneri delle fondazioni) o ridotto a 2 m (in cui aumenta il peso degli elementi trasparenti).
Barriera integrata
Da impiegare in alcuni casi particolari, in cui la necessità di distanziare adeguatamente la barriera di sicurezza da quella antirumore richiederebbe per esempio l’impiego di onerose strutture a sbalzo, oppure quando la recinzione autostradale si colloca a ridosso del ciglio.
Barriera con sistema fotovoltaico integrato
Le problematiche legate principalmente alla manutenzione e al contrasto ai furti, hanno indirizzato la scelta progettuale sull’utilizzo di pannelli fotovoltaici integrati nelle lastre trasparenti delle barriere. I pannelli potranno essere in vetro stratificato temperato e indurito, certificato con HST (Heat Soak Test), di spessore minimo pari a 16 mm oppure in PMMA in doppia lastra (18 mm di spessore minimo). Le celle saranno in silicio monocristallino preferibilmente da 6 pollici bifacciali, ad alta efficienza.