Anticipiamo alcuni temi del workshop del 16 Febbraio di Ferrara: focus sull’innovazione, sostenibile e premiata
di FABRIZIO APOSTOLO
Il 2024 sarà l’anno dei CAM Strade? A sentire i segnali che arrivano dal settore, ci sono tutti i presupposti affinché la risposta sia affermativa, dato l’impegno della Direzione Generale Economia Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) che, partendo dal decreto direttoriale del marzo 2023, negli ultimi mesi ha impresso un’accelerazione in materia di GPP Green Public Procurement, la cornice in cui si iscrivono i Criteri Ambientali Minimi (per una panoramica sugli ultimi aggiornamenti ministeriali, si veda anche l’interessante presentazione del MASE scaricabile a questo link).
In attesa della conclusione degli iter regolamentari e normativi, riteniamo esercizio più che utile iniziare a entrare nel vivo delle questioni sollevate dai CAM, in generale, ma anche e soprattutto da una cultura tecnica complessiva di settore che, sotto molti punti di vista, da tempo ha virato con decisione verso la sostenibilità, in diversi ambiti dell’infrastrutturazione stradale, ma in particolare nel campo delle pavimentazioni in conglomerato bituminoso.
Di tutto questo si parlerà il 16 febbraio a Ferrara in un workshop che vede il nostro magazine nelle vesti di media partner. Il titolo: “La sostenibilità per le pavimentazioni stradali”. Gli organizzatori: Sintexcal, Valli Zabban e RMB. I patrocini: Comune e Provincia di Ferrara.
La partecipazione all’evento è gratuita. Per info e prenotazioni si può contattare la segreteria organizzativa Studio Borsetti entro il 31 gennaio (eventi@studioborsetti.it o Tel. 0532210444).
Dunque, cosa comporterà operare al tempo dei CAM Strade? Quali materie prime, tecnologie, processi produttivi si dovranno e potranno impiegare per conseguire gli eco-obiettivi di filiera? E ancora: come si connetterà il dettato dei CAM all’attività di stazioni appaltanti e progettisti, per esempio nella redazione dei capitolati tecnici e dei progetti di fattibilità tecnico-operativi?
Tutte domande a cui proverà a dare risposta il panel del workshop ferrarese, a cui parteciperanno Massimo Paolini, Direttore Tecnologie Stradali di Valli Zabban, Serena Traldi e Mirco Bovina di Sintexcal, Antonio Amato di RMB e Fabio Picariello di Pavenco. A introdurre l’incontro, un intervento di Maurizio Bocci, Professore Ordinario di Strade, Ferrovie e Aeroporti fuori ruolo.
Obblighi e premialità
Giusto per voler fornire qualche anticipazione riguardante alcuni temi del workshop, possiamo dire innanzitutto che i CAM Strade coinvolgeranno l’intera filiera stradale, dai progettisti alle imprese, alle stazioni appaltanti. I primi, per esempio, nella progettazione dovranno attenersi ad alcuni obblighi (“parte obbligatoria dei CAM”), per esempio legati all’introduzione di determinate percentuali di materiali riciclati. Vi saranno inoltre obblighi anche per le imprese, per esempio nella gestione delle temperature nelle fasi di produzione dei conglomerati bituminosi o nella protezione di determinati materiali, come le sabbie, che dovranno essere mantenute al riparo dall’acqua per evitare consumi eccessivi di energia per l’asciugatura.
Tutta la filiera, inoltre, sarà interessata anche dalla cosiddetta “parte premiale dei CAM”, che consente di attribuire punteggi premiali agli operatori che propongono soluzioni tecniche in grado di andare oltre la soglia del minimo prescritto: un riconoscimento al valore apportato dall’innovazione sostenibile di cui le stazioni appaltanti dovranno tenere conto.
Un altro aspetto di interesse dei CAM Strade, che non si applicheranno ai progetti già redatti e prevederanno opportune tempistiche di adeguamento, sarà quello riguardante le possibili deroghe, che dovranno essere comunque motivate. Un esempio: se l’impiego di un determinato aggregato artificiale comportasse un eccessivo itinerario di trasporto allora il suo impiego potrebbe essere non previsto. A contare, infatti, saranno i principi dell’equilibrio ambientale complessivo e contestuale, ovvero il bilancio della sostenibilità.
Gli ambiti
Infine, ancora un cenno ai principali ambiti specifici oggetto dei CAM Strade (nonché al centro del dibattito ferrarese): le quantità dei materiali di riciclo, l’impiego dei conglomerati tiepidi nelle zone urbane (per esempio nelle pavimentazioni chiuse lungo le strade urbane principali e di scorrimento) e le pavimentazioni a bassa emissione acustica.