VITA, partner dell’Università di Minho, ha partecipato al lancio della piattaforma TMOB-HUB, un network R&D multimodale e interconnesso
di GIULIO TOFFOLO| VITA International
Lo scorso 30 marzo VITA International ha avuto il piacere di partecipare, in qualità di partner internazionale nell’ambito di un importante progetto europeo a cui partecipa anche l’Università di Minho (Portogallo), alla presentazione della piattaforma TMOB-HUB, sviluppata dallo stesso ateneo per opera delle aree R&S e degli istituti di interfaccia della Scuola di Ingegneria.
La piattaforma TMOB-HUB (Transportation and MOBility research HUB) copre i sei principali modi di trasporto – ferroviario, metropolitano, stradale, aereo, marittimo e navale – che coinvolgono numerosi protagonisti della mobilità nazionale e internazionale.
Il convegno si è tenuto all’Auditorium Nobre, presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Minho (Campus di Azurém, Guimarães, Portogallo). Sebbene la sessione sui temi della mobilità iniziasse alle 14:00, posso confessare, insieme al collega Mirko Piotti di Vita International, di aver toccato con mano, anzi soprattutto con “i piedi”, l’efficienza dei sistemi di trasporto lusitani e le loro connessioni già dalla mattinata.
Infatti, partendo dall’Aeroporto Orio al Serio (BG) e atterrando a Porto, siamo arrivati nel centro della città con la metropolitana. Quindi abbiamo raggiunto a piedi la stazione São Bento, famosa per i suoi 20.000 “azulejos”, piastrelle di ceramica smaltata che raccontano la storia del Portogallo. In circa 1 ora e mezza di viaggio abbiamo raggiunto la stazione di Guimaraes dove abbiamo potuto prendere un bus che ci ha lasciati di fronte all’Università di Minho. Tutto ottimamente collegato.
Al lavoro, interconnessi
Alla sessione di apertura delle 14 hanno partecipato il presidente della Commissione di Coordinamento e Sviluppo Regionale del Nord (CCDR-N), António Cunha, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Fernando de Almeida Santos, il presidente del Comune di Guimarães, Domingos Bragança, l’amministratore di Braga Urban Transport, Teotónio dos Santos e, da Uminho, il vice-rettore per la ricerca e l’innovazione, Eugénio Campos Ferreira, il vicepresidente della Scuola di Ingegneria, Lígia Rodrigues, e il direttore di TMOB-HUB, José Campos e Matos.
Quest’ultimo ha ribadito come questa piattaforma sia trasversale a molteplici settori e possa essere decisiva in futuro, perché il mondo è sempre più interconnesso e perché è importante rispondere attivamente a sfide urgenti come quelle generate dal concetto di Smart Cities, così come dalla transizione energetica e dalla gestione delle infrastrutture. Ha inoltre spiegato che TMOB-HUB unisce le competenze di sette centri di ricerca del campo della mobilità: Algoritmi, Center for Territory, Environment and Construction (CTAC), Institute of Polymers and Composites (IPC), Institute for Sustainability and Innovation in Engineering Structures (ISISE), il Centro per i sistemi microelettromeccanici (CMEMS), il Centro per l’ingegneria meccanica e la sostenibilità delle risorse (Metrics) e il Centro per la scienza e la tecnologia tessile (2C2T).
Il vicepresidente della Scuola di Ingegneria ha rafforzato quanto detto dal direttore José Campos e Matos, evidenziando che questa piattaforma è “una dimostrazione eccellente di ciò che concerne il riunire insieme competenze, conoscenze e molteplici esperienze interdisciplinari che sono essenziali oggi per sviluppare soluzioni globali alle sfide globali“.
In seguito, sono intervenuti il presidente del CCDR-N, António Cunha, il Presidente del l’Istituto per la Mobilità e i Trasporti (IMT), João Jesus Caetano, il Presidente del l’Associazione mondiale delle strade (PIARC), Nazir Alli, e il Direttore Esecutivo del Europe’s Rail Joint Undertaking, Giorgio Travaini.
Trasporto sostenibile e digitale
Dopo un rapido coffe-break, nel quale non potevano non mancare i buonissimi “pasteis de nata”, si è svolta quindi la tavola rotonda con dieci rilevanti figure del settore: Paulo Duarte, Direttore Esecutivo della Piattaforma ferroviaria portoghese (PFP), Hugo Lopes, Direttore per lo sviluppo e la sostenibilità della APDL, António Gomes Correia, Professore emerito presso Uminho; José Gomes Mendes, Direttore Esecutivo della Fondazione Mestre Casais; Tânia Cardoso Simões, Presidente dell’Autorità Nazionale per l’Aviazione Civile (ANAC), Miguel Campos, Presidente di IP (Infrastructure of Portugal), Ricardo Gomes, vicepresidente dell’Association of Industrial Construction and Public Works (AICCOPN), André Santos, sviluppo meccanico Bosch, Rui Guimarães, manager di Mota-Engil e Paulo Humanes, direttore per la mobilità del Centro di Ingegneria e sviluppo del prodotto (CEIIA), Portogallo.
I principali temi affrontati sono stati la sostenibilità nei sistemi di trasporto e mobilità, la gestione e la manutenzione delle infrastrutture intelligenti, le piattaforme digitali e il sistema di sicurezza delle infrastrutture, le comunicazioni intelligenti e la sicurezza informatica nei sistemi di trasporto.
Tra le problematiche emerse è stata evidenziata la carenza di trasporto pubblico nell’interno del Nord del Paese, dove spesso le offerte per le aziende di trasporto vanno deserte, le difficoltà di comprensione che l’utenza può incontrare (come lo stesso utilizzo delle App) e la scomodità che spesso sussiste nell’arrivare da un punto A a un punto B. Tra le proposte, si è delineata quella di ripartire dall’educazione nelle scuole per sensibilizzare alla scelta più sostenibile possibile in tema di trasporto.
Si è quindi fatto cenno al nuovo aeroporto previsto per Lisbona per la ripresa dell’attività turistica e al Piano Ferroviario Nazionale (un nuovo ponte ferroviario sul fiume Tago, treni ad alta velocità, collegamenti in tutti i distretti). La sessione conclusiva è stata affidata al rettore della Scuola di Ingegneria, Pedro Arezes, che ha evidenziato la “natura multidisciplinare dell’iniziativa” e si augura che “questa piattaforma consentirà di intensificare la collaborazione con attori nazionali e internazionali in questo campo“. Alcuni dei quali, come noi di Vita International, già presenti alla conferenza (un sentito “obrigado” all’Università di Minho per l’invito).