Green VisionVision Talks

Torino-Milano evergreen

Abbiamo affrontato con Michele Mori (SINA) il tema del progetto delle pavimentazioni realizzate con materiali di recupero. Ieri come oggi

Redazione VISIONJ 

Continuano le Vision Talks da Asphaltica 2023, a cui la nostra testata ha partecipato.  Questa volta abbiamo incontrato l’ingegner Michele Mori, direttore tecnico di SINA (Gruppo ASTM), con cui abbiamo dialogato sul tema della progettazione delle pavimentazioni stradali.

Sotto i riflettori, nella nostra videointervista, il caso scuola dell’autostrada Torino-Milano, grande laboratorio, a fine anni Novanta, di una tecnica pioniere nel campo della sostenibilità quale è stata il riciclaggio a freddo su ampia scala. Stiamo parlando, ricorda proprio Mori, di “un milione di metri cubi di materiale fresato riciclato, e questo ben 25 anni fa“.

Oggi, prosegue lo specialista, la sostenibilità è un fattore fondamentale nei parametri di ogni progettazione infrastrutturale, al punto che i progettisti, pur non essendo ancora cogenti, seguono già con scrupolo le indicazioni dei CAM Strade, i Criteri Ambientali Minimi, puntando su tecnologie “che consentano il più possibile il riutilizzo dei materiali, oltre che su prestazioni e sulla grande attenzione al comfort di viaggio“.

Durabilità e sostenibilità

La pavimentazione in fondo rappresenta sì l’ultima fase di una grande opera, ma è anche il primo e principale elemento con cui veicoli e utenti vengono in contatto (ed ecco spiegata l’attenzione al comfort, che significa anche sicurezza).

Anche durabilità stessa – aggiunge Mori – apporta un miglioramento della sicurezza, perché si limitano gli interventi manutentivi e, con essi, i disagi alla stessa utenza. Oggi come ieri l’autostrada Torino-Milano è interessata a un grande progetto di ri-pavimentazione con impiego di materiali durevoli e sostenibili, dimostrandosi ancora una volta un laboratorio di innovazione“. Altro tema cruciale, in questo contesto, è la qualità, che si genera per esempio curando al meglio gli aspetti produttivi (gli impianti) ed esecutivi (le macchine).

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