R&D, progettazione e formazione continua dietro un’innovazione consolidata come i materiali compositi (e non solo). Focus su Fibre Net Group
di FABRIZIO APOSTOLO
L’obiettivo – raggiunto e da raggiungere – è la sicurezza delle infrastrutture, dai ponti alle gallerie. Obiettivo ambizioso, complesso, che coinvolge una pluralità di attori, nonché estremamente attuale per il nostro settore. Gli strumenti che occorrono per centrarlo sono quelli di cui si sono dotati, nel tempo, gli operatori più innovativi della filiera, ovvero quelli che hanno più che consapevolmente fondato la propria crescita su princìpi saldi. Come i manufatti, stradali e ferroviari di cui quotidianamente si prendono cura. Guardando al campo dei materiali da costruzione (e manutenzione) – e più nello specifico dei materiali compositi fibrorinforzati – un esempio di questo approccio è senza dubbio quello di Fibre Net Group, realtà fondata dai fratelli Andrea e Cecilia Zampa nell’anno 2001, agli albori del nuovo Millennio.
Questo nostro Focus ON è dedicato a loro e ai loro princìpi di lavoro, che oggi, ma non da oggi, danno vita a un “ecosistema” composto da ricerca, progettazione, produzione, controlli, qualificazione e formazione. Con un filo conduttore: l’alta specializzazione che vive di innovazione continua. Ed eccoci così alla domanda chiave: come si fa a introdurre e poi, soprattutto, a sostenere nel tempo tecnologie estremamente innovative in un contesto (ma non è il caso, come vedremo, degli ultimi anni) per taluni aspetti conservatore? Fibre Net ci riesce brillantemente da quasi 22 anni proprio grazie a una serie di princìpi – o fattori – che, come ci spiegheranno gli stessi founder, nascono con l’azienda stessa. Ed è questa la prima peculiarità.
Ricerca e applicazione
“Siamo partiti – spiegano Andrea e Cecilia Zampa, rispettivamente Presidente (e Direttore Tecnico) e CEO (nonché Direttore Commerciale) di Fibre Net Group a VISIONJ – praticamente da una taverna e da una cantina ma già profondamente convinti, per esempio, che lavorare con le Università fosse un fattore determinante per il buon esito del nostro percorso futuro. È stato così, al punto che le collaborazioni con gli atenei, nella ricerca, oggi restano una priorità. E siamo partiti pensando che i materiali compositi, di cui avevamo esperienza in ambito industriale, non dovessero essere semplicemente prodotti e ‘commercializzati’, ma dovessero fondarsi – in quanto, al tempo, novità – su un approccio nuovo al mercato, che veicolasse non solo soluzioni, ma anche e soprattutto competenze figlie della ricerca applicata. Era l’approccio, in fondo, che quarant’anni prima aveva caratterizzato l’affermarsi di soluzioni come il tondino ad aderenza migliorata e altre innovazioni. Ma dopo di allora le strade della ricerca e della produzione non si sarebbero incrociate così di frequente…”.
I primi passi di Fibre Net si muovono nel campo dell’edilizia, quindi l’approdo alle infrastrutture risultato premiante proprio grazie all’alta specializzazione: “Tutto è nato – spiega Cecilia Zampa – dalla collaborazione con le imprese e dalla volontà di accompagnare sempre prodotti – nel frattempo certificati, inclusi nei prezziari degli enti gestori e oggi consolidati nell’impiego – con le relative competenze applicative. Il linguaggio comune è così diventato da subito quello dell’alta specializzazione, tradotto in varianti migliorative di progetto”.
Collaborazione con le Università, R&D e specializzazione nell’antisismica sono fin dall’inizio, insieme alla conoscenza profonda dei materiali, le componenti del know how Fibre Net portato direttamente nei cantieri delle infrastrutture. Il risultato: imprese (e direzioni lavori) iniziano a credere in queste soluzioni tecniche non convenzionali. Per compiere il salto di qualità (e di quantità), tuttavia, ci vogliono ancora due tasselli: uno recente, l’altro recentissimo. Il primo è la qualificazione. Il secondo, l’evoluzione della progettazione.
Qualificazione
Una svolta nella direzione del largo impiego dei materiali compositi, spiega Andrea Zampa, è stata rappresentata “dall’introduzione delle relative norme di progettazione e accettazione, così come disciplinate dal MIT”. I prodotti diventano così qualificabili e qualificati e la loro conoscenza trasla massicciamente dalle Università al mondo del progetto. I vantaggi apportati da questi materiali – tecnici, logistici e anche economici – diventano evidenti, in ragione dell’evoluzione normativa, ma anche culturale del settore, basti pensare all’introduzione sempre più capillare, nella progettazione, dei princìpi del Life Cycle Civil Engineering. L’impresa, da parte sua, non può che accentuare la domanda di competenze applicative specifiche, ambito in cui Fibre Net, nel frattempo, è già pluri-referenziata.
Progettazione
In questo itinerario culturale che va dalla R&D all’opera oggetto di rinforzo strutturale e che trova un proprio punto di forza nel trasferimento di know-how, un tassello chiave è storicamente costituito dalla progettazione, da sempre parte dell’attività di Fibre Net sotto forma, per esempio, di assistenza all’attività progettuale stessa. Quindi, l’evoluzione, motivata dal fatto, come spiega Cecilia Zampa, “di dare il giusto risalto a una serie di attività ad alto valore aggiunto e specializzazione da non confondere con le semplici forniture”: in seno al gruppo nel 2021 è stata così costituita Ardea Ingegneria, una società di engineering che si occupa di progettazione esecutiva e strutturale in ambito edile e infrastrutturale, “disegnando” nuove opere o manutenzioni dell’esistente.
Ponti e gallerie, con Ardea, sono presi in carico nei loro contesti più generali, allargando l’orizzonte di un intervento dove potranno trovare spazio anche i materiali compositi, ma non solo. Dentro e da Fibre Net è sorto così un team progettuale specializzato in ingegneria delle infrastrutture che da un lato raccoglie oltre 20 anni di esperienza Fibre Net e dall’altro opera in costante contatto con l’industria, dando e ricevendo feedback. Il progetto come link tra il cantiere (e i materiali innovativi che vi si utilizzano) e la produzione: un “ponte” che ci voleva. O, per dirla con Cecilia Zampa, “una nuova progettualità”.
Cantieri (e aule)
Ricerca, qualificazione e progetto trovano quindi un’ulteriore connessione in un luogo speciale che abbiamo già citato, ma che occorre tornare a visitare anche per introdurre un ulteriore fattore a valore aggiunto dell’ecosistema Fibre Net: il cantiere. “Siamo tornati – rilevano i nostri interlocutori -, dove abbiamo introdotto le nostre competenze e abbiamo continuato a farlo. Un aspetto chiave, tuttavia, è che per noi la conoscenza sviluppata in cantiere è anche materia di formazione continua, sia al nostro interno sia al servizio degli specialisti. Fibre Net infatti organizza circa 50 appuntamenti formativi l’anno, per i progettisti e presto anche per i gestori. Lo facciamo nelle aule, ma anche on-site, puntando sul learning by doing”.
In cantiere (e in aula) Fibre Net forma e si forma, e naturalmente interagisce costantemente con l’impresa fornendo assistenza dedicata prima e durante l’intervento ed effettuando prove che possono anche andare oltre quanto richiesto dalle norme, perché l’eccellenza si coltiva così.
“È esattamente questo approccio – sottolinea Andrea Zampa – che ci ha condotto ad allestire anche un laboratorio mobile, che contribuisce alla verifica della correttezza dell’intervento in sito e porta a casa un’enorme mole di dati più che utili a successive attività di R&D. È un viaggio che prosegue: messa a punto dei materiali, risoluzione di problematiche, nuovi prodotti, nuove normative…”. “Tutto quello che abbiamo fatto negli ultimi 15 anni – aggiunge Cecilia – si fonda su questo approccio circolare ed evolutivo, basato sull’osservazione e sulla distinzione. Ovvero come miglioramento continuo di quanto avevamo già sviluppato”.
Applicazione e ricerca
Abbiamo iniziato con la ricerca che diventa applicazione. Chiudiamo, in perfetta circolarità, con l’applicazione che ridiventa ricerca. Siamo, per l’esattezza, nei due laboratori, chimico e meccanico, di Pavia di Udine, sempre connessi alle Università. Qui tornano i dati raccolti in cantiere, si mettono a punto i nuovi materiali, se ne studiano i comportanti e si svolgono le prove di accettazione. Poco lontano, quindi, si progetta e si produce, per tornare in cantiere con lo stesso spirito che abbiamo raccontato, quello che nel tempo ha portato a casi scuola di riprogettazione funzionale di grandi infrastrutture strategiche o a migliorie esecutive, frutto dell’osservazione diretta, che hanno aumentato efficacia e qualità degli interventi migliorando processi e tempistiche. L’obiettivo condiviso? Sempre quello da cui siamo partiti all’inizio di questo articolo: la sicurezza delle infrastrutture. La strada per raggiungerlo ora è senz’altro più illuminata.
Fucina di cultura tecnica
Strade, ferrovie e in generale infrastrutture strategiche. Fibre Net Group è oggi una realtà leader nel campo dei materiali compositi formata, tra l’altro, da Fibre Net (sistemi e prodotti per la messa in sicurezza, il rinforzo e il ripristino di strutture esistenti) e P-Trex (strutture di accesso, di servizio e di confinamento di siti industriali e infrastrutturali). Main Partner di AstepON, Fibre Net è stato Gold Sponsor di Visione Sicurezza 2022 ed è anche e soprattutto fucina di cultura tecnica e aggiornamento specialistico, nonché divulgativo.
Tornando alle best practice di cantiere citate da Andrea e Cecilia Zampa, tra le molte ne ricordiamo due: dopo verifica del contesto e delle relative temperature, il “cambio” di una malta per il ripristino di viadotti da base acqua a base resinosa, che ha consentito all’impresa di non dover attendere la stagione calda per avviare l’opera e una variante (da piastra in acciaio a una soluzione in fibre di carbonio) che ha permesso di effettuare una lavorazione, riguardante sempre un viadotto, senza interrompere il traffico.
Materiali high-tech
Fibre Net Group è una realtà specializzata nella produzione di sistemi e materiali compositi per il rinforzo strutturale e miglioramento sismico, oltre che malte e prodotti tecnici per il ripristino e la manutenzione. In particolare, sviluppa e produce sistemi di rinforzo strutturale FRP (Fiber Reinforced Polymer) composti da tessuti, reti, fiocchi, lamine e barre preformate in fibra di carbonio e matrici epossidiche, e CRM (Composite Reinforced Mortar), reti ed elementi preformati in GFRP (fibre di vetro AR e resine termoindurenti), nonché tubi, micropali e barre in VTR per consolidamenti, malte tecniche da ripristino e – con P-Trex – strutture e recinzioni in PRFV (Poliestere Rinforzato con Fibra di Vetro).