Focus ON

La ferrovia che passa oltre

Passato, presente e futuro dei grandi trafori “di valico”. Ce li racconta il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano. Con TELT e BBT

di FABRIZIO APOSTOLO

Oltrepassare. In questo caso le montagne, prossimamente i fiumi e poi il traffico urbano e metropolitano. Sono queste le tre mission ferroviarie di sempre, nonché i titoli azzeccati del progetto di ampliamento del Padiglione Ferroviario del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano che oggi, 27 ottobre 2022, ha visto completato un primo significativo tassello.

Oltrepassare (le montagne, per l’appunto) è il titolo di una nuova esposizione permanente dedicata ai proprio valichi e tunnel ferroviari, con particolare attenzione a quelli alpini. Un “evento-rinnovamento” che si iscrive nella cornice del progetto triennale MULM-Il Museo più lungo del Mondo, sviluppato dal Programma Interreg di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera. La mostra già da oggi è fruibile dai visitatori del Museo, che possono così compiere un vero e proprio viaggio alla scoperta dei grandi attraversamenti italiani (e in molti casi internazionali) del passato, del presente e del futuro. Nel weekend di Halloween, inoltre, sono previste iniziative speciali, tra cui l’esperienza di realtà aumentata Train stories per rivivere l’affascinante viaggio della Valigia delle Indie o la performance teatrale anni ’20 tratta da Chapeau il musical, un cui saggio è stato gustato dall’audience dell’anteprima media di oggi a cui VISIONIJ ha partecipato.

Presentazione di Marco Iezzi, curatore trasporti del Museo Nazionale

Epopea e futuro

Se il Padiglione resta uno dei luoghi di culto per gli appassionati di ferrovie, che hanno modo di transitare, seduta stante, dall’epoca degli Omnibus a quella del vapore, fino a quella dell’elettrificazione, visitarlo, oggi, vuol dire aggiungere a queste gloriose storie del passato ulteriori narrazioni, nel caso specifico dedicate non ai convogli ma alle loro rotte, ovvero le infrastrutture. 

Ecco allora la grande epopea del Frejus, che l’anno scorso ha celebrato i 150 anni di esercizio e rappresenta un po’ il progenitore simbolico, anche in virtù del suo DNA di eccellenza tecnica, di una grande opera ferroviaria contemporanea come la sezione transfrontaliera della Nuova Linea Torino-Lione che sta realizzando TELT, che insieme a BBT e ad altri operatori ha collaborato all’esposizione, raccontando per esempio il suo approccio alla sicurezza, progettuale ma anche tecnologico, si veda il caso scuola di Axel, il primo robot autonomo esploratore di cantieri di gallerie.

L’ingegneria nella storia

Di Frejus, ma anche Gottardo e di Sempione (altra grandiosa opera nazionale che dovrebbe essere studiata in tutte le scuole di ordine e grado e che è stata celebrata, nel 1906, da una delle più importanti esposizioni universali tenute nel nostro Paese, sempre a Milano). ha parlato il Curatore Trasporti del Museo, Marco Iezzi, relatore del vernissage insieme al Direttore Generale Fiorenzo Galli, alla Dirigente per la Cooperazione Italia-Svizzera di Regione Lombardia Monica Muci e Valeria Chinaglia, Direttore Generale del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi.

Per il resto, ecco le storie di geologia e di ingegneria del Brennero che verrà, quelle dell’attenzione al territorio e alla sostenibilità di TELT, o quelle della grande logistica del Terzo Valico dei Giovi. Quindi ecco le storie di tecniche antiche, a partire dal piccone, e nuove. Leggi  lo scavo meccanizzato con TBM, Tunnel Boring Machine, in uno schema fatto di contrappunti tra passato e futuro che fanno capire bene, a chi guarda, non solo come si snodano e snoderanno le linee del tempo e dello spazio di queste opere d’ingegno, ma anche il senso del lavoro (e spesso del sacrificio) di tante, tantissime persone.

Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale con MTS-Musical!The School
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