Smart Vision

Impermeabilizzazione continua

Grazie a STYR di Valli Zabban, bitumi e geotessili si alleano per garantire alle lavorazioni sui viadotti di tutta Italia alti standard di efficienza e qualità

Redazione VISIONJ 

Bitumi e geotessili alleati per vincere la sfida di un’impermeabilizzazione dai molteplici vantaggi – sia sul piano della qualità sia su quello dell’esecuzione – di diversi viadotti stradali e autostradali italiani. A suggellarla è un sistema sviluppato e da Valli Zabban denominato STYR, un manto impermeabile continuo in opera composto da  bitume modificato e tessuto non tessuto.

Un punti di forza, spiegano dall’azienda, è dato “dall’assenza di ‘giunti’ o aree di sormonto che sono generalmente punti critici in questo genere di attività, né in larghezza (il TNT è largo 3 m, quanto occorre per impermeabilizzare una corsia), né in lunghezza dato che la bobina è allungabile a discrezione. Un altro vantaggio è quindi la rapidità, sempre in ragione del fatto che l’applicazione avviene in continuità. Ultimo ma non ultimo plus: la perfetta adesione del sistema al supporto, grazie al calore (180° C) del bitume“.

Tra le applicazioni recenti del sistema STYR ne possiamo menzionare una a cura di Tecnomanto di Roma (guarda il video sul profilo LinkedIn di Valli Zabban) e una serie effettuata dalla piemontese Macko sui viadotti della rete gestita da Ativa (leggi il Post sul profilo LinkedIn di Macko).

Applicazione di STYR su un viadotto della rete Ativa a cura di Macko

L’applicazione

Tecnicamente, l’applicazione funziona così: il bitume modificato ad hoc con polimeri SBS (PmB 45/80-70) viene spruzzato a caldo da un’autocisterna termica provvista di impianto autonomo di riscaldamento e barra di spruzzatura automatica con strumentazione in grado di assicurare l’uniformità di stesa e dosaggio. In immediata successione, sul bitume viene steso un tessuto non tessuto in poliestere che verrà successivamente impregnato da una seconda mano dello stesso bitume modificato.

L’additivazione con polimeri SBS è funzionale a determinare un aumento dell’intervallo di plasticità (riduzione della suscettibilità termica), adesione e viscosità, nonché una maggiore resistenza alle sollecitazioni e alla loro ripetizione. 

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