Smart VisionVision Talks

Connettere dati e mondi professionali

La digitalizzazione come tessuto connettivo tra norme, progetto, cantiere e competenze. Ne parliamo con l’ingegner Daniela Aprea di Italferr

di FABRIZIO APOSTOLO

La progettazione 4.0 può essere compiutamente compresa indagando i suoi aspetti “connettivi”: per esempio tra virtuale e reale, ovvero tra il paradigma digitale e i suoi ritorni, più che concreti, in materia di costruito. Proprio al tema delle connessioni VISIONha dedicato, nell’ottobre 2023, una tavola rotonda nell’ambito dell’evento Visione Sicurezza invitando alcune importanti personalità tecniche delle infrastrutture quali veri e propri “testimonial” di una cultura di settore in trasformazione e sempre più orientata alla collaborazione. 

Tra queste, l’ingegner Daniela Aprea, oggi Direttore TID (Technology Innovation Digital) Spoke & Digital Rail Infrastructure Development di Italferr, società di ingegneria del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane. Una sottolineatura, questa, anch’essa utile a corroborare il concetto di “connessione”, in questo caso tra mondo ferroviario (la capogruppo del Polo è RFI) e stradale (tra le aziende, Anas). Aprea in Italferr ha ricoperto la funzione di BIM Manager già nel 2016 ed è stata, di fatto, tra i founder del processo di implementazione della metodologia in azienda,  detentrice peraltro di una riconosciuta leadership nell’Infra-BIM, il BIM per le infrastrutture. Nel 2018 diventa quindi Responsabile della struttura Sviluppo BIM, oggi divenuta una Direzione che rappresenta il punto di riferimento societario per quanto riguarda temi, standard e indirizzi operativi in materia di digitalizzazione, tecnologia e innovazione, nonché apprezzato Centro di Eccellenza BIM & Digital Twin all’interno del Gruppo FS Italiane.

Ingegner Aprea, iniziamo scattando una fotografia di Italferr, che proprio quest’anno, tra l’altro, ha toccato i 40 anni di storia aziendale?

Proprio così: da 40 anni esatti Italferr si fa carico di grandi progetti infrastrutturali per il settore ferroviario, convenzionale e per l’Alta Velocità, nonché stradale, metropolitano e portuale, in Italia e all’estero. Abbiamo 11 sedi al di qua delle Alpi e 15 tra sedi e uffici all’estero. Per Italferr lavorano oggi oltre 3.000 professionisti, la cui età media dal 2015 a oggi si è abbassata da 50 a 37 anni. Tra i punti fermi della nostra vision vi sono i fattori innovazione e sostenibilità: come da piano industriale entro il 2026 l’80% dei nostri progetti sarà in modalità digitale, mentre già oggi il 100% dei progetti PNRR che sviluppiamo per RFI è corredato da analisi di sostenibilità, misurazione dell’impronta climatica e strumenti di monitoraggio della percezione degli stakeholder.de.

Entriamo nel vivo del tema digitalizzazione, al centro dell’attività della struttura da lei diretta. Ce la presenta nel dettaglio?

La Direzione TID  Spoke & Digital Rail Infrastructure Development, a diretto riporto del nostro CEO ingegner Andrea Nardinocchi, conta sul lavoro di circa 200 risorse e ha un ruolo duplice. Da un lato, è presidio in materia di BIM e Digital Twin fornendo indirizzi dedicati sia alle diverse realtà del gruppo sia a contesti e interlocutori esterni, mentre dall’altro, attraverso le figure dei design manager, dei coordinatori e progettisti full digital, si occupa dello sviluppo  coordinamento delle commesse operative.

Esempio di digital twin Italferr nel contesto di un PFTE in Sicilia

Il cenno agli ambiti esterni ci porta al tema del rapporto tra innovazione e normativa. Qual è il vostro ruolo specifico in tal senso?

Posso dire che il lavoro comune tra le due sfere è molto intenso. Come Italferr siamo attivamente presenti in numerosi tavoli tecnici e gruppi di lavoro, a partire dal GL09 dell’UNI, di cui sono coordinatrice, che si occupa di definire gli standard normativi per la gestione digitale dei processi informativi nelle infrastrutture, e proseguendo con altre iniziative UNI e CEN, oltre al contributo che diamo alla Commissione Speciale Lavori Pubblici nonché la partecipazione, con capogruppo e RFI, in ambiti di eccellenza quali i tavoli di ERJU ed EFCA, di quest’ultimo rappresentante Italia per conto di OICE.

Ulteriori funzioni specifiche della sua struttura?

Entrando nel dettaglio, la Direzione si occupa in generale dell’elaborazione del Master Plan per i progetti digitali in coerenza con il piano d’impresa societario, con la definizione del budget ICT per conto di ITF; si occupa del presidio e monitoraggio dell’attuazione di progetti di innovazione e digitali nonché dell’impiego e dell’implementazione delle soluzioni tecnologiche coerentemente con le altre strutture aziendali e con le esigenze di business e strategie del Gruppo FS. La Direzione segue inoltre il presidio e la standardizzazione dei processi di gestione informativa per tutto il ciclo di vita dell’opera, in accordo con gli indirizzi ricevuti dalla Capo Polo Infrastrutture, la verifica dei requisiti funzionali di System Assurance, RAM, Manutenzione e Safety, nonché è riferimento unico per le tematiche di mass transit. Inoltre, la struttura sviluppa offerte tecniche e soluzioni competitive basate sulle “best of competence & practice” Infine, garantisce e coordina le attività di progettazione di tutte le componenti civili, tecnologiche, ambientali e di sostenibilità per i progetti “full digital” sviluppato dalle risorse di coordinamento e dai progettisti “full digital”.

Come e quanto la digitalizzazione è oggi un fattore di connessione? 

Oggi le tecnologie digitali per loro natura abilitano la connessione. Ovvero vanno a scardinare il tradizionale concetto di ambiente chiuso o verticale, o “monade”, per generare aperture virtuose sia di tematiche che di strumenti che, cosa ancor più importante, di capitale umano. Un esempio illuminante di questo passaggio riguarda il principio attualissimo del “design to maintenance. Un tempo si agiva a compartimenti stagni: dal progetto alla consegna del medesimo all’impresa e via dicendo. Oggi, le fasi iniziali e finali dell’opera (o oltre) sono connesse, a costituire un ciclo di vita rappresentato nel dettaglio dai dati contenuti nelle librerie BIM, sui cui “scaffali” non vi sono solo parametri geometrici ma molto di più, inclusi quelli tipici delle logiche del manutentore con connessioni di materia e di teste rappresentate dalle figure operative che storicamente presidiano questi ambiti . C’è uno scambio continuo, insomma, tra mondo virtuale e mondo reale, con reciproco vantaggio e la consapevolezza profonda che in connessione non ci sono solo informazioni, ma anche e soprattutto mondi di professionisti.

Una connessione chiave, così come messo in luce anche da un documento princeps come l’Agenda 2030 dell’ONU, è quella tra sostenibilità e innovazione, un connubio a cui ha già accennato. Possiamo approfondire?

La sostenibilità, intesa come sostenibilità sociale, economica e ambientale, è uno degli obiettivi prioritari per Italferr, da raggiungere anche attraverso l’implementazione sempre più spinta delle dei nuovi paradigmi digitaliche puntano all’ “information management”, all’interno dei processi aziendali. Per raggiungerlo, Italferr ricorre ormai abitualmente all’utilizzo del  Digital Twin quale veicolo immediato di informazione a beneficio di tutti gli stakeholder coinvolti nel progetto, secondo uno schema che detiene un valore specifico e rilevante nel momento in cui si tratta di valutare gli impatti ambientali di un’opera infrastrutturale. Il ricorso ai “gemelli digitali” consente ai nostri progettisti di veicolare agli Enti, con agevolezza e rapidità, informazioni plurime su progetti complessi. Attraverso apposite piattaforme web e utenze dedicate, gli Enti possono così non solo analizzare i progetti in modo immediato e pienamente accessibile, ma anche effettuare confronti tra elaborati e modelli informativi. Al momento, il curriculum di Italferr annovera oltre 150 scenari, di progetto o cantiere, sviluppati secondo le logiche di digitalizzazione.

Ci fa qualche esempio specifico?

Farò riferimento a diversi ambiti applicativi, il primo in ambito progettuale riguardante per esempio il tema della gestione delle terre. A questo proposito, abbiamo sviluppato un Digital Twin nell’ambito del Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica dell’itinerario ferroviario Catania Centrale-Catania Acquicella, un’opera di 6 km di cui 4 tra gallerie e trincee. Operando con l’approccio dell’information management abbiamo strutturato delle apposite query che ci consentono di “interrogare” l’opera in funzione dell’efficientamento dell’analisi del suo specifico bilancio terre, in massima parte recuperabili e reimpiegabili. Un altro esempio tocca l’ambito dei Documenti di Fattibilità delle Alternative Progettuali ed è il DOCFAP della linea Poggibonsi-Siena. Qui la connessione attivata è con il territorio, che diventa a tutti gli effetti “parlante”, dove la tecnologia consente di ottimizzare significativamente le revisioni di tracciato a seconda dei vincoli ambientali riscontrati. L’esito finale è una vera e propria mappatura dei processi di sostenibilità, agevolata dalla strutturazione di un processo digitale. Altro esempio: la gestione digitale del cantiere, che porta consistenti benefici anche nella definizione dei piani di gestione della qualità e nella risoluzione delle non-conformità, impattando positivamente sull’intera attività di chi opera nel cantiere stesso.

Ingegner Aprea, a proposito di cantiere, innovazione e sostenibilità, Italferr ha anche contribuito alla redazione del Position Paper AIS 5 “Cantiere sostenibile”, come lei stessa ha avuto modo di sottolineare all’Infrastructure Academy Hilti-AIS, nel novembre scorso a Milano a cui anche VISION Journal ha partecipato?

Il Paper è un ulteriore importante esempio di sintesi e disseminazione che testimonia da un lato, ancora una volta, il valore – culturale e insieme operativo – di determinate connessioni tematiche e dall’altro quello, metodologico, dell’incontro virtuoso di professionalità, dato che al documento hanno lavorato direttamente le organizzazioni della filiera delle infrastrutture impegnate su questi fronti.

Continuando con gli esempi applicativi…

…potrei ancora citare il BIM for Rail LCA, un progetto con l’obiettivo di integrare l’analisi  Life Cycle Assessment nella progettazione BIM oriented, per supportare la valutazione di soluzioni tecniche più sostenibili nelle diverse fasi di sviluppo progettuale. Il nostro obiettivo, nel caso specifico, è stato quello di sviluppare un database di dati ambientali interoperabile sia con le informazioni contenute nei modelli informativi (dai dati di campo a quelli manutentivi) sia con il Database LCA.

Abbiamo iniziato affermando che una connessione tipica della cultura digitale   è il concetto di apertura, che si può estendere anche ad ambiti di intervento, uno dei quali, decisamente peculiare e capace di “andare oltre” il nostro settore, ha anche portato Italferr, recentemente, ad aggiudicarsi un prestigioso riconoscimento internazionale.

Proprio così. Si è trattato del premio Going Digital Award of Infrastructure 2023 organizzato da Bentley Systems, con cerimonia tenuta a Singapore, che ha contato oltre 300 candidature provenienti da 235 società di tutto il mondo. Due nostri progetti – il Digital Twin per il monitoraggio strutturale della Basilica di San Pietro e il progetto della nuova linea Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria – Lotto 1A – sono arrivati in finale. Il primo è risultato vincitore nella categoria Survey e Monitoring: un’attestazione chiara e una riconferma a quattro anni di distanza del valore e del livello elevato del Made in Italy rappresentato dall’ingegneria che punta sulla digitalizzazione

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