Officine Maccaferri lancia il progetto Maccaferri Futura: industria, università e vela insieme sulla rotta della sostenibilità che si costruisce partendo dall’acqua
Redazione VISION J
Officine Maccaferri annuncia oggi, 26 marzo, il lancio di Maccaferri Futura, ambizioso progetto biennale realizzato insieme al velista oceanico Luca Rosetti che coniuga competizione sportiva, innovazione tecnologica ed eco-sostenibilità. L’iniziativa non è solo una sfida tecnologica, ma un contributo concreto alla ricerca scientifica e alla sensibilizzazione sui temi cruciali del cambiamento climatico e della tutela degli ecosistemi marini.
Il progetto è stato avviato nei mesi scorsi con l’ideazione e la costruzione del Class 40 Maccaferri Futura, un’imbarcazione realizzata dal cantiere genovese Sangiorgio Marine, guidato da Edoardo Bianchi, e progettata da Gianluca Guelfi e Fabio D’Angeli, che unisce tecnologia avanzata, impiego di materiali sostenibili e artigianalità italiana per assicurare elevate prestazioni riducendo l’impatto ambientale.
Al timone di Maccaferri Futura c’è lo skipper bolognese Luca Rosetti. Classe 1995, Rosetti ha traversato due volte l’Oceano Atlantico e una volta l’Indiano, navigando per più di 30.000 miglia nautiche. Maccaferri Futura gareggerà nelle principali regate del circuito Class 40.
Il Class 40 Maccaferri Futura è un laboratorio scientifico galleggiante che raccoglie a bordo, insieme ai partner scientifici del progetto, dati essenziali sull’oceano attraverso l’utilizzo e il test di innovativi sensori di monitoraggio ambientale, con l’obiettivo di validare strumenti partecipativi per meglio conoscere e proteggere l’oceano.
Dati utili, a vele spiegate
Grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi Milano-Bicocca, Rosetti testerà a bordo dell’imbarcazione strumenti innovativi e modelli di citizen science per il campionamento di aria e acqua di mare in navigazione.
L’obiettivo è sviluppare protocolli standardizzati volti a misurare la presenza di contaminanti di origine antropica e individuare molecole emesse dall’ambiente marino, definendo così lo stato di salute degli oceani mediante la caratterizzazione del “loro respiro”.
Sull’imbarcazione verrà poi installato il nuovo Sailing Box della piattaforma di innovazione danese SOOP, che raccoglie dati fisici sugli oceani, testando anche i sensori di Nesa, azienda attiva nell’offerta di soluzioni per il monitoraggio ambientale ed industriale e nei sistemi Early Warning e parte del Gruppo Maccaferri. Inoltre, eddy della start up Oceano Vox immagazzinerà e condividerà i dati di navigazione della barca. I sensori saranno poi messi in comunicazione e centralizzati grazie a Navico Group, azienda leader nella strumentistica marina mondiale. I dati oceanografici, condivisi in tempo reale con la comunità scientifica attraverso la piattaforma Europea EMODnet Physics, serviranno a meglio comprendere lo stato di salute dell’oceano per identificare pattern e guidare modelli e previsioni, con un focus sulla crisi climatica.
Stefano Susani, CEO di Officine Maccaferri, ha affermato: “Con questo progetto, riaffermiamo il nostro impegno a lungo termine verso la sostenibilità, un principio profondamente radicato nel DNA di Officine Maccaferri. Per noi, la sostenibilità rappresenta un valore aggiunto che arricchisce e alimenta la nostra crescita. Affrontare l’urgente sfida globale del cambiamento climatico richiede un approccio ingegneristico evoluto, in cui l’ingegno umano e le tecnologie più avanzate si integrano per creare un impatto positivo e duraturo per i territori e le comunità”.