Le soluzioni avanzate Röhm lungo i 2,5 km del ponte di Pelješac, l’infrastruttura croata che da quest’anno “bypassa” l’isolamento di Dubrovnik
Redazione VISIONJ
E ponte fu. Esattamente dieci anni dopo il primo “stop” di un iter travagliato, nel 2012, per ragioni più geo-politiche che tecniche. Nella scorsa estate 2022, infatti, è stata inaugurata una grande opera europea a suo modo storica: grazie ad essa la Ue conosce per la prima volta la continuità territoriale terrestre, ovvero ogni suo punto non insulare è raggiungibile per via di terra senza uscire dai propri confini. Per farcela ci voleva il grande ponte di Sabbioncello, Pelješac, in Croazia. E così è stato.
Si tratta di un ponte strallato di quasi 2,5 km di lunghezza con altezze di circa 55 m, adatta a far passare le grandi navi. Verso dove? Verso, in ipotesi, il litorale balneare di Neum, in Bosnia Erzegovina, i 20 km di discontinuità territoriale ora bypassati. La meta da raggiungere: Dubrovnik, perla dell’estremo Sud della Croazia, la fiera e antica Ragusa. Prima era possibile farlo solo via Bosnia, oppure girovagando di traghetto in traghetto. Ora, anche attraverso il nuovo “bridge”,
UE interconnessa
Neum, per inciso, rappresentava l’antico confine tra l’Impero Ottomano e la Repubblica di Ragusa. I Turchi se ne impossessarono nel 1699, la località fu ottomana fino al 1878 poi divenne austro-ungarica. La divisione di fine secondo Millennio dell’ex Jugoslavia riconobbe il possesso bosniaco del breve tratto, di qui l’“interruzione” ora risolta.
Guardando alla storia recente dell’opera, un anno chiave è stato il 2017 che ha visto l’attivazione di un cospicuo finanziamento da parte della Commissione UE. Quindi, nell’aprile 2018 è stato firmato il contratto di costruzione tra il governo croato e il consorzio cinese China Road and Bridge Corporation. Nel luglio 2021 è stata completata la parte strutturale. Un anno dopo l’apertura al traffico. Nel maxi-cantiere hanno lavorato 200 operai, di cui 155 cinesi.
Soluzione anti-raffiche
Raccontata, in sintesi, la genesi dell’intervento, VISIONJ, per allargare il quadro al tema dell’innovazione infrastrutturale, ha scelto di concentrarsi in questa sede su una specifica tecnologia caratterizzante l’opera, ovvero le barriere antivento in PLEXIGLAS® Soundstop di Röhm, che è stato anche Silver Sponsor della recente Visione Sicurezza Monza 2022.
Si tratta di dotazioni fondamentali in contesti come questo, in cui la velocità del vento raggiunge i 200 km/h facendo elevare il rischio incidenti. Per garantire che la circolazione non subisca interruzioni e si svolga in sicurezza anche nei giorni di tempesta e forti raffiche di vento, il ponte di Sabbioncello è stato infatti rivestito, su entrambi i lati, proprio con i sistemi frangivento in PLEXIGLAS® Soundstop.
Molteplici vantaggi
“Questo prodotto resiste anche a carichi di vento molto elevati – ha sottolineato Martin Szegner, Business Manager PLEXIGLAS® Soundstop -. Allo stesso tempo presenta un elevato livello di trasparenza che viene mantenuto per un lungo periodo di tempo”. Anche dopo 30 anni di utilizzo continuo, infatti, PLEXIGLAS® Soundstop è garantito per non mostrare praticamente nessun segni di ingiallimento, facendo in modo così che la vista del paesaggio sia sempre libera. Se a questi fattori di robustezza e valenze estetiche, si aggiunge poi il fatto che il materiale è leggero, facile da lavorare e anche protettivo per i volatili, possiamo facilmente comprendere il valore (intrinseco e aggiunto) del medesimo, specialmente in ambiti peculiari come quello che stiamo raccontando.
Per il “Pelješac”, le lastre solide PLEXIGLAS® Soundstop GS CC sono state lavorate per un totale di 11.400 gusci a forma di C. “Se si montano più elementi di questo tipo uno sopra l’altro con uno spazio vuoto in mezzo, la velocità del vento sull’impalcato del ponte viene notevolmente ridotta: nella progettazione degli elementi di protezione dal vento sul ponte di Pelješac parliamo di una riduzione di circa circa il 50 per cento“, ha spiegato ancora Szegner. Una conseguenza: anche in casi estremi non è più necessario chiudere il ponte.
“Un ulteriore vantaggio è dato dal fatto che i fili di poliammide incorporati offrono una protezione integrata contro le schegge“, ha notato ancora Szegner. Anche in caso di rottura della barriera a causa di un incidente, i fili di poliammide trasparenti o neri “legherebbero” i frammenti impedendone la caduta. PLEXIGLAS® Soundstop GS CC – rileva così il produttore – può quindi essere impiegato su ponti in tutto il mondo senza reti di sicurezza aggiuntive.