Innovazione continua e sostenibilità a tutto campo: sono tra gli ingredienti del successo di Mazzuoli SpA. Intervista al suo amministratore, Fabio Mazzuoli
Redazione VISIONJ
Dalla rivendita classica, fondata su esperienza, competenza e affidabilità, a un modello di dealership che fa dell’innovazione continua la sua energia più pura. Innovazione saldata su una tradizione, ormai ultra-quarantennale, che negli ultimi anni ha preso velocità e raggiunto traguardi importanti puntando su fattori precisi e lavorando in profondità sul concetto di network.
Accendiamo i riflettori su Mazzuoli SpA, azienda che vanta un’esperienza nel settore lunga oltre 40 anni fatta crescere armoniosamente ed esponenzialmente da Fabio Mazzuoli, amministratore unico di un gruppo che oggi conta dieci sedi, tutte provviste di magazzino ricambi e officina, in Toscana, Umbria, Lazio e Abruzzo, oltre 60 dipendenti, numerosi brand di primaria grandezza nel campo del movimento terra (da JCB a Komatsu), del sollevamento (Manitou) e delle macchine agricole (ma non solo).
VISIONJ, che programmaticamente divulga casi virtuosi di cultura aziendale innovativa e “networking oriented”, ha trovato nello stile Mazzuoli anche un ulteriore punto di affinità, quello riguardante gli aspetti ESG, Environmental Social Governance, ovvero tutto quanto può essere compreso nella sfera della sostenibilità. Dei due temi – innovazione di rete e politiche aziendali sostenibili – abbiamo parlato direttamente con Fabio Mazzuoli.
Iniziamo dall’innovazione. Come la concepite in Mazzuoli? E quanto conta per rendere un’azienda come la vostra vincente?
Per la nostra azienda l’innovazione è un valore fondante e permanente, che si alimenta con le interconnessioni e deve riguardare sia gli aspetti quantitativi sia qualitativi dell’organizzazione e concentrarsi su un obiettivo ben definito: fornire al cliente un servizio completo, a 360 gradi. In Mazzuoli, per esempio, curiamo al massimo la vendita, la consegna (abbiamo due trasportatori dedicati), l’assistenza tecnica, la ricambistica. In più offriamo anche consulenza, con una società ad hoc, in materia di contributi a agevolazioni.
Quali sono i tratti che ritiene più innovativi del vostro approccio commerciale?
Il nostro sistema si basa, a monte, sul valore e sulla varietà dei brand, tutti di primario livello. Mentre a valle poggia su una capacità di penetrazione non solo pluri-servizio, ma anche multi-canale. Esemplifico. Commercialmente curiamo meticolosamente, innanzitutto, le nostre aree di vendita: è la sfera territoriale. Oltre a questo, a partire dal 2019 abbiamo intensificato – strategicamente – i deal attraverso il web, anche con campagne digitali mirate, questo sia sul nuovo sia soprattutto sull’usato, crescendo significativamente nei mercati esteri. Abbiamo studiato e coltivato il futuro: oggi accade che molti clienti fuori d’Italia, fidelizzati, non vengano nemmeno a vedere le macchine, ma preferiscano gestire tutti i passaggi via email o via WhatsApp; e noi siamo all’altezza per assecondarli. Talvolta, ci capita anche di collaborare con alcuni competitor, nel momento in cui si rende necessario il reperimento di un determinato modello di macchina, di cui abbiamo disponibilità. È un grande lavoro di squadra, insomma, interamente rivolto alla soddisfazione del cliente.
Un altro cardine della cultura aziendale Mazzuoli è la sostenibilità, in senso lato.
Il punto di partenza sono le nostre persone e, in particolare, la loro formazione, che è continua, in tutte le funzioni, dai meccanici che devono essere aggiornati, per fare solo un esempio, sui sistemi di motorizzazione elettrica, agli operatori di vendita, fino agli amministrativi. Ma le persone, per dare il meglio di sé, devono essere valorizzate: lo stiamo facendo anche implementando un sistema di welfare aziendale interno costruito su enquiry specifiche. Sostenibilità, inoltre, vuol dire qualità: proprio quest’anno, alla consolidata certificazione ISO 9001, abbiamo aggiunto la ISO 14001 sui sistemi di gestione ambientale.
Ci fa qualche altro esempio di azioni ESG promosse?
L’approccio ESG riguarda i prodotti, penso alle macchine ibride o elettriche, ma anche le strutture. Un caso: moduliamo gli orari di lavoro anche in funzione della luce naturale. Inoltre, promuoviamo l’inclusività e la parità di genere, tenendo conto dei tratti distintivi di ogni persona in funzione della relativa valorizzazione professionale. Tra i programmi per il futuro vi sono quindi la redazione del bilancio di sostenibilità e, torno a un aspetto già toccato, la cura per la formazione, in particolare di tre figure: il project manager, l’innovation manager e il sustainability manager. Questo anche nella prospettiva di consolidare il nostro ruolo anche in materia di Industria 4.0 e Transizione 5.0.