Sicurezza, qualità, formazione e… lavoro: da un convegno ANCEFERR-CNEL una serie di proposte, di metodo e merito, per affrontare al meglio le sfide del PNRR
Redazione VISIONJ
Le “Infrastrutture per la mobilità strategiche per lo sviluppo: il ruolo del corpi intermedi nell’attuazione del PNRR”. È stato questo il titolo di un importante convegno organizzato da CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, e ANCEFERR, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili Ferroviari, il 2 marzo a Roma.
Nell’occasione, dopo un’introduzione del Presidente CNEL Tiziano Treu e del Presidente ANCEFERR Vito Miceli, sono intervenuti relatori di primo piano del mondo istituzionale, associativo, accademico e sindacale (il programma completo su anceferr.it). “Abbiamo bisogno di unire le voci – ha ricordato Miceli, con riferimento alle sfide del PNRR -. Oggi è il momento giusto per trattare l’argomento della rappresentanza, della sussidiarietà, perché proprio chi, come noi ma non solo, si occupa di opere pubbliche ha bisogno di avere più forza nel ribadire i propri interessi, che sono interessi del Paese”.
Per la realizzazione dei progetti PNRR, in particolare, ANCEFERR stima un’immissione immediata potenziale di 1.000 lavoratori nelle proprie imprese associate, mentre in Italia da qui al 2026 saranno necessari oltre 375mila lavoratori in più rispetto a quelli oggi disponibili per avviare e completare le opere connesse.
La Banca d’Italia ha indicato due strade per provare a uscire dall’impasse: investimenti nelle politiche attive del lavoro, includendo iter di formazione; flussi migratori consistenti. ANCEFERR, da parte sua, ha lanciato una riflessione per l’individuazione di un percorso per facilitare un progetto di “job matching” rivolto non solo a italiani e stranieri residenti in Italia che possono già lavorare, ma finalizzato ad ampliare la platea ai migranti da Paesi extra UE. È un tema, cruciale, su cui ritorneremo.