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Strada modello post-eruzione

Canarie, vinta la sfida tecnica di ricostruire su colate laviche recenti un’arteria messa in sicurezza dalle barriere VITA International

Redazione VISIONJ 

Costruire una strada, a regola d’arte, in un contesto interessato da colate laviche recenti e di proporzioni peraltro estremamente significative. Sono riusciti a portare a termine questa autentica impresa istituzioni, progettisti e aziende costruttrici (su tutte Dragados) sotto la sapiente regia del Ministero dei Trasporti, Mobilità e Agenda Urbana spagnolo.

Ci troviamo in uno dei luoghi più occidentali dello Stato iberico, per l’esattezza alle Canarie, isola di La Palma. Restringendo ulteriormente il campo, siamo sulla costa Ovest dell’isola, tra la valle di Andane e il mare. Proprio qui, il 19 settembre 2021 iniziarono a vedersi e soprattutto sentirsi gli effetti di una terribile eruzione del vulcano Cumbre Vieja, caratterizzata da colate giunte fino alle zone costiere che hanno causato anche l’evacuazione di parte della popolazione locale. L’eruzione ha avuto termine soltanto il 13 dicembre successivo.

Il 25 maggio scorso, come hanno messo in ampio risalto i media locali, tra cui il giornale digitale El Apurón, il Ministero ha aperto al traffico una nuova strada costiera che collega Tazacorte a Puerto Naos, ripristinando appieno i flussi mobilistici dell’area. Si tratta di una strada di 3,9 km di lunghezza che connette le arterie LP-215 e LP-213 di fatto “ricucendo” la circolazione tra Nord e Sud dell’isola in questo quadrante Ovest. Tratti delle due arterie citate, insieme a diverse altre, al tempo dell’eruzione era stati sepolti dalle colate di lava che hanno occupato una superficie complessiva di 1.219 ettari.

Sfida costruttiva e ambientale

Ricostruire e costruire un’infrastruttura viaria (che comprende anche un viadotto di 243 m) in un contesto di questo genere ha rappresentato un’autentica sfida per gli operatori in campo, che hanno ponderato – sulla base di indagini più che approfondite – tutte le scelte tecniche, funzionali alla realizzabilità delle opere in piena sicurezza, sia per il personale sia per i futuri utenti della nuova viabilità. 

Sul piano ambientale vanno segnalati il reimpiego di materiali recuperati per la realizzazione dei nuovi rilevati e l’adozione, per ampi tratti della strada, di barriere di sicurezza in legno e acciaio Corten Made in Italy (le progetta e sviluppa VITA International e le distribuisce sul mercato spagnolo Asebal) dalla doppia vita utile connessa alla certificazione del guard-rail senza e con rivestimento, nel caso specifico in legno massello, e dai molteplici benefici ambientali, pensiamo solo alla durabilità dell’acciaio Corten o all’armonia che si genera tra queste barriere e il contesto, con il mare da un lato e aree naturali o agricole dall’altro.

LinkedIn: il video-racconto del Ministero spagnolo

YouTube: percorriamo la nuova strada canaria

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