Soluzioni sicure e green, ideali per contesti come i grandi parchi siciliani dove Romano Segnaletica ha portato le barriere in legno e acciaio.
Redazione VISIONJ
Giuseppe Migliore è il procuratore di Romano Segnaletica, impresa di Gela (Caltanissetta) specializzata nella posa di segnaletica orizzontale e verticale, nonché di barriere di sicurezza metallica, in legno e acciaio Corten, e di soluzioni tecniche innovative come GuardLED. L’abbiamo incontrato a Intertraffic Amsterdam 2022.
Partiamo dalla segnaletica: qual è il suo ruolo, oggi, negli interventi infrastrutturali?
Purtroppo in molti casi la segnaletica è ancora oggi una delle “ultime ruote del carro” delle lavorazioni, ovvero è considerata marginale, anche se marginale non è. La cura per il dettaglio, nei prodotti e nelle tempistiche di esecuzione, deve essere massima, perché è fortemente connessa alla sicurezza. Pensiamo soltanto a quanto può essere complicato guidare, di notte, senza segnaletica orizzontale, se non viene posata immediatamente dopo un intervento di ripavimentazione. Da parte nostra, non ci limitiamo alla posa ma lavoriamo con i gestori affinché puntino su prodotti sempre più performanti, penso a quelli a base di perline di vetro ideali di notte o in caso di nebbia.
La segnaletica così come l’illuminazione danno un grande contributo alla costruzione della sicurezza attiva, accompagnando l’utente. Ma voi vi occupate anche di sicurezza passiva, è corretto? Qual è il vostro punto di vista su questo specifico aspetto?
In linea generale, data la vetustà di molti dispositivi, è evidente che siano necessari cospicui investimenti in nuove barriere. È un fatto di priorità e salvare vite umane è una priorità. Un trend a cui partecipiamo, poi, è quello della scelta di prodotti che abbiano anche un forte valenza ambientale, ottimamente integrati con l’ambiente, penso per esempio alle barriere in legno e acciaio Corten.
Vista anche la notoria bellezza, anche ambientale oltre che monumentale, della vostra Sicilia, ci può fare qualche esempio?
Si va dai grandi parchi naturali ai parchi eolici a quelli urbani. La nostra imprese, per esempio, ha installato questi dispositivi nel parco dei Nebrodi e in quello dell’Etna
C’è una sensibilità aumentata nei confronti di queste soluzioni da parte dei decisori?
Rispetto a qualche anno fa sì, ma i margini di miglioramento sono ancora decisamente ampli. Siamo solo all’inizio di un percorso di messa in sicurezza, nel rispetto assoluto dell’ambiente, che un Paese straordinario come il nostro merita davvero.