CantiereFocus ON

Progetto e cantiere in connessione

Dallo svaro di una trave in c.a.p. al varo di una nuova in acciaio. Un’operazione in cui è risultato vincente il lavoro di squadra tra ASPI, SPERI e MGA

Redazione VISIONJ

Un intervento puntuale, ma ad un tem­po emblematico del contesto attua­le che caratterizza il settore – orien­tato al “rinnovamento funzionale” delle sue opere infrastrutturali. Un intervento che si è svolto nel corso di una not­tata particolare: quella, risalente ad aprile, che ha visto il varo di una tra­ve in acciaio Corten andata a sosti­tuire un’altra trave in calcestruzzo armato precompresso, sul viadotto Belletto, carreggiata Nord dell’Au­tostrada A7 Milano-Genova. Lo andiamo a raccontare.

Un intervento esemplare

L’emblematicità dell’evento è data da due fattori: l’attenzione e la con­nessione. Attenzione agli aspetti di programmazione in funzione della gestione della sicurezza, sia dell’u­tenza sia del personale in cantiere. Attenzione ai materiali e alle tecno­logie impiegate. Attenzione alla qua­lità costruttiva e per ogni dettaglio della “storia clinica” dell’opera d’ar­te. Quanto al fattore connessione, dobbiamo citare, innanzitutto, quella tra gestore (Autostrade per l’Italia, con Direzione di Tronco 1 – Genova e Area Nord Ovest), progettisti, dire­zione lavori e impresa (MGA, Reway Group). Nonché, quella tra i vari mo­menti dell’attività, che sono andati a comporre un intervento complesso. 

Una “connessione nella connessio­ne” decisamente funzionale, è stata quindi generata dal fatto che proget­tazione, DL e coordinamento della si­curezza in fase di cantiere sono stati presi in carico da un unico operato­re: SPERI, engineering company mul­tidisciplinare di riconosciuto exper­tise con quartier generale a Roma e sedi, nonché aree di intervento sul campo, nelle principali città d’Italia, tra cui Genova

Con la collaborazio­ne dell’ingegner Caterina Terenzio, responsabile di SPERI Genova, ri­percorriamo le fasi dell’intervento di sostituzione della trave, la cui fi­nalità è consistita nel ripristino della capacità resistente perduta a causa degli ammaloramenti riscontrati, nel tempo, nella struttura. 

L’impal­cato del viadotto Belletto – carat­terizzato da uno schema statico a travata appoggiata, di larghezza 11 m e luce tra 27,20 m e 36,25 m – è costituito da quattro travi di altezza 2 m in c.a.p. a cavi scorrevoli, colle­gate da 4 traversi e soletta collabo­rante di spessore 0,16 m (fanno ec­cezione le campate 5, 6 e 7, con solo tre travi). L’intervento progettato da SPERI ha riguardato la sostituzione della trave 4 della campata 3 preve­dendo la sostituzione della trave in c.a.p. con una trave in acciaio Cor­ten, con soletta in cls armato. 

Destinazione varo

 Il viaggio, meticolosamente prepa­rato, che ha portato alla meta della notte di varo è stato segnato, innan­zitutto, dalle operazioni di “smontag­gio” di parte dell’impalcato, iniziando dalla soletta, tagliata e rimossa a blocchi. Si è proceduto, quindi, all’i­dro-demolizione dei traversi di testata e di campata avendo cura di preservare le armature di precom­pressione, alla realizzazione di una nuova testata di ancoraggio delle barre e a una serie di operazioni di accorta “chirurgia infrastrutturale” quali il detensionamento delle barre di precompressione trasversali, la posa in opera delle nuove testate di ancoraggio delle barre e il ri-tensio­namento dei traversi di testata. 

Pri­ma di procedere con lo svaro, è stato progettato ed eseguito il rinforzo delle tre travi attigue con fibre in FRP, con una duplice funzione: com­pensare la resistenza della struttura a fronte della “sottrazione” di un suo quarto (considerando anche, in una prima fase dell’intervento, il transito veicolare su una o entrambe le cor­sie) e fornire un idoneo supporto al peso del carrello del trasporto ec­cezionale che ha sostenuto la trave durante svaro e varo. 

Lo svaro è av­venuto con l’ausilio di due autogrù posizionate sulle campate adiacenti, che hanno provveduto a posizionare la trave in cls sul carrello. La struttura è stata quindi trasportata in un’area di cantiere. Prima di essere demolita sarà oggetto di una serie di prove  a scopo di ricerca e sviluppo di nuove tecniche di indagine (lodevole ini­ziativa ASPI con Consorzio Fabre, Università di Pisa e la stessa SPERI). Dopodiché, sono stati rimossi gli apparecchi di appoggio esistenti ed è stata preparata la superficie del  pulvino per l’alloggiamento dei nuovi appoggi, già predisposti sulla nuova trave. 

Ed eccoci al varo: la fase clou. La nuova trave è arrivata smontata in un’area di parcheggio prossima al cantiere e qui, prima del sollevamen­to, tutti i suoi elementi (incluse le pre­dalles autoportanti per il getto della soletta) sono stati saldati in opera. La trave è stata quindi sollevata da autogrù di peso inferiore rispetto a quelle impiegate per lo spostamento della più pesante “antenata” in cls, e messa in carreggiata.

A seguire, sono state svolte le sofisticate operazioni di raccordo nuovo-esistente, parten­do dalle armature e proseguendo con il getto della soletta e di tutte le lavorazioni che hanno portato l’ope­razione a compimento. 

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