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Nuova sicurezza made in Europe

Tra i frutti della partnership Paver-Rebloc, in vista ai recenti Asecap Days, anche una barriera in cls progettata ad hoc per proteggere le pile dei ponti

Redazione VISIONJ

Tradizione e innovazione. Due chiavi di lettura oltremodo significative di quelli che sono annoverabili, oggi, tra i casi più virtuosi di imprenditorialità europea nel settore delle infrastrutture viarie. Due “fattori” che permeano di sé un progetto di collaborazione messo sotto i riflettori dei recenti Asecap Days di Milano, nel maggio scorso: quello tra l’italiana Paver, società fondata e presieduta da Giuseppe Parenti che quest’anno compie 60 anni esatti di storia, e l’austriaca Rebloc, da oltre un secolo dedita a portare su strade e autostrade dispositivi di sicurezza. 

Paver, con la sua divisione PaverVia guidata da Alberto Fabbri, ha infatti sottoscritto una partenship che rende l’azienda con sede a Piacenza produttore esclusivo e certificato dei dispositivi Rebloc. Si tratta di un legame tecnico-commerciale sostenuto dalle spalle forti dell’industria, perché i dispositivi Rebloc per l’Italia verranno prodotti al 100% sul suolo italiano, nel contesto del consolidato sistema di manufacturing Paver che conta stabilimenti non solo a Piacenza, tra le capitali logistiche del Belpaese, ma anche a Ferrara e a Firenze. 

Alcuni effetti pratici: la qualità finale sarà garantita sia dagli elevati standard produttivi di Paver sia dalla sua conoscenza profonda di settore e territori, mentre i trasporti delle barriere in New Jersey saranno pienamente ottimizzati, in chiave sostenibile.

Uno degli stabilimenti produttivi Paver

Protezione pile

Definito il contesto, passiamo a illustrare uno dei buoni e più recenti frutti di questa collaborazione “made in Europe”: la barriera in calcestruzzo specifica per la protezione di pile di ponti, viadotti, cavalcavia o altre strutture stradali denominata REBLOC 185A. Si tratta di una soluzione già consolidata nel sistema autostradale austriaco, la cui governance fa capo ad Asfinag. È un prodotto progettato, crashato e marcato CE funzionale a proteggere proprio punti sensibili dell’infrastruttura come i sostegni dei manufatti in elevazione, che, qualora privi di “scudi”, in caso di urto potrebbero diventare teatro di gravi danni a conducenti e passeggeri, veicoli e alla stessa infrastruttura. 

Tradizionalmente, le protezioni delle pile vengono realizzate partendo da progetti “tailor made”. Oggi, arriva anche in Italia una soluzione ad hoc, pluri-collaudata e con tutti i crismi della certificazione. Della barriera speciale in calcestruzzo REBLOC 185A ha parlato, agli Asecap Days, anche Daniel Briedl di Rebloc, nel corso della sessione dedicata agli sponsor coordinata da Malika Seddi, segretario generale dell’associazione delle concessionarie autostradali europee. Alcune delle sue caratteristiche tecniche, messe in evidenza dal manager austriaco: livelli di contenimento H4a e H4b, larghezza operativa W1 e W2, livello di intrusione del veicolo VI. 

Tratti distintivi di primo livello rappresentativi di una soluzione originata da un approccio all’innovazione fondata su una lunga tradizione. Fattori che, grazie a Paver, oggi raddoppiano.

Dispositivo di protezione pile (e strutture in elevazione) impiegato in Austria

Il sistema certificato che integra barriera e supporto del palo

Qualità, aIl concetto di “protezione funzionale”, ovvero che si adatta alle specifiche esigenze dei contesti, ha trovato sempre agli Asecap Days di Milano anche un’ulteriore esemplificazione: H4b Highway Gantry System REBLOC 120GS. Si tratta, rileva il produttore, del primo sistema del genere crashato al mondo, in quanto integra barriera di sicurezza, fondazione e supporto per pali, per esempio di portali segnaletici o per l’illuminazione stradale. 

Tra i suoi punti forza: il livello di contenimento elevato, la stabilità attestata dalle prove effettuate, l’ottimizzazione dello spazio nell’infrastruttura, il profilo sottile (che lo rende una soluzione ideale, in virtù della riduzione di consumo di suolo, nelle aree a traffico intenso). Il sistema sviluppato da Rebloc – e oggi prodotto in Italia e per l’Italia da Paver – nasce come risposta alle esigenze dello spazio, ma anche, potremmo dire, dei tempi, dato il proliferare lungo i network europei di pali che supportano apparati tecnologici, dai classici PMV, alle telecamere ai più recenti “smart pole”. 

Austria e Italia, in questo, si dimostrano contesti – particolarmente evoluti proprio in ambito Smart Road – del tutto affini e molto spesso cooperativi, si pensi per esempio ai test transfrontalieri di C-Roads Italy. Oggi, la ricerca nel campo dei dispositivi di sicurezza bordo strada viene in loro aiuto con una soluzione di alto livello e in tutto e per tutto europea. 

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