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Le radici della sicurezza e il modello A22

Il win-win delle infrastrutture risiede nel loro DNA: la tecnica. Da costruire in casa e attraverso le giuste interconnessioni. Se n’è parlato oggi, 23 maggio, in un workshop con Autobrennero al Festival dell’Economia di Trento

Redazione VISIONJ

“Infrastrutture stradali, la sfida della sicurezza” è il titolo del workshop-tavola rotonda che si è tenuto oggi,  il 23 maggio 2025, a Palazzo Benevnuti, a Trento,  nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento, organizzatori Gruppo 24 Ore e Trentino (promotore Provincia Autonoma di Trento con il patrocinio di Comune di Trento e Università di Trento), promosso da Autostrada del Brennero. Ha moderato Fabrizio Apostolo, direttore di VISIONJ .

Il dibattito ha messo al centro il tema della sicurezza stradale, affrontato in un’ottica integrata e sistemica. I relatori, infatti, hanno evidenziato come la sicurezza non sia un punto d’arrivo, ma un processo continuo che si fonda su cultura, tecnica, visione e e responsabilità.

Carlo Costadirettore tecnico generale di Autostrada del Brennero, ha sottolineato che una società di gestione autostradale  può trovare un equilibrio virtuoso – un autentico “win-win” – se parte dal proprio know-how tecnico e ingegneristico : sviluppare infrastrutture con tecnologie avanzate e solide basi ingegneristiche genera valore, per la società stessa e, soprattutto,  per il territorio

Luca Conticini, esperto di sicurezza stradale di di ANSFISA, da parte sua ha descritto l’approccio dell’Agenzia come sistemico e orientato alla promozione attiva della cultura della sicurezza. Le ispezioni, in questa logica, non sono solo uno strumento di controllo, ma diventano anche un modo per allenare e diffondere la consapevolezza tra gli operatori verso un costante upgrade di sicurezza. Infine, ha anche sottolineato  l’impegno in sede ministeriale per definire priorità di investimento.

Daniele Zonta, professore ordinario dell’Università di Trento, ha infine posto l’accento sull’importanza del monitoraggio continuo delle infrastrutture e sul ruolo della ricerca accademica nel fornire strumenti e metodologie per una manutenzione predittiva.

Sfide aperte

Un punto critico emerso dal confronto resta la difficoltà di diffusione dell’eccellenza tecnica e tecnologica tra i gestori minori, a causa di vincoli economici e disparità di competenze, che rischiano di creare un sistema a più velocità: è questa una delle sfide epocali a cui politiche lungimiranti e attente devono affrontare con coraggio e determinazione

In conclusione, come dato positivo e confortante, è emersa una visione comune: la sicurezza nasce da una cultura tecnica forte, condivisa e alimentata da investimenti mirati, in cui la tecnologia non sia un fine, ma un mezzo per costruire fiducia, durabilità e sostenibilità.

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