Safe VisionVision Politics

L’agorà della sicurezza stradale

VISION Journal e SITEB hanno riunito ad Asphaltica gli esperti italiani di road safety. Ecco alcuni dei loro suggerimenti per migliorare il contesto in cui ci muoviamo

 

Redazione VISIONJ 

La sicurezza è questione di dettagli. E di connessioni. Il primo termine ci dice che ogni sforzo, per tendere all’obiettivo “vision zero” (quanto a incidenti, decessi e feriti), deve essere compiuto. Da chi? Da tutti i soggetti che progettano, costruiscono, manutengono, popolano e vivono la strada, i quali devono – e arriviamo così subito al secondo termine – impegnarsi insieme, in stretta connessione. Per sedimentare e quindi disseminare questo spirito, un’ottima strada è naturalmente il confronto, che significa ascolto e ad un tempo testimonianza, parola che suona ancora meglio se pronunciata al plurale. Testimonianze sulla sicurezza stradale. Espressioni di diverse visioni ed esperienze. Da mettere in rete. 

L’hanno fatto VISIONJ e SITEB in una conferenza co-organizzata ad Asphaltica 2024, a Bologna Fiere, lo scorso 11 ottobre nell’ambito del ciclo delle Agorà. Il titolo: “Asphaltica for road safety”. Ideatori: Fabrizio Apostolo, direttore di VISIONJ, che ha moderato il panel, e Nicola Ravaioli di SITEB.

Si è trattato di un viaggio a tappe, ciascuna rappresentata da un testimonial d’eccezione, ciascuno dedito a illustrare un aspetto della sicurezza delle e per le strade. La somma dei nove interventi ha saputo donare alla nutrita audience di specialisti presenti, oltre che indicazioni di miglioramento più che apprezzate, una visione d’insieme capace di centrare l’obiettivo dell’iniziativa: l’elevazione della sicurezza a priorità assoluta, a tutto campo, a ogni a ogni livello di ideazione e attività.

Un dream team di esperti

Asphaltica for Road Safety. Le tappe del viaggio della sicurezza stradale” ha avuto come speaker e temi guida, rispettivamente: Luciana Iorio (Presidente Forum Globale per la Sicurezza della Circolazione Stradale UNECE) – Sicurezza stradale e Istituzioni; Domenico Crocco (Segretario Generale e Primo Delegato PIARC Italia World Road Association) – Sicurezza stradale e innovazione tecnologica; Alessandro Musmeci, Head of Technical Affairs AISCAT – Sicurezza, gestori autostradali e utenti; Pasquale Cialdini (Segretario Associazione Genio Civile, già Capo Ispettorato Generale per la Circolazione e la Sicurezza stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) – Sicurezza delle infrastrutture.

Inoltre, Giuseppe Cantisani (Professore Sapienza Università di Roma, Direttore Master Lavori Pubblici) – Sicurezza e barriere stradali; Cesare Sangiorgi (Professore Alma Mater Studiorum Università di Bologna) – Sicurezza e pavimentazioni stradali; Paolo Anfosso (Responsabile Unità Ingegneria della Manutenzione Autostrade per l’Italia) – Sicurezza degli asset: monitoraggio e manutenzione; Roberto Arditi (Direttore Sicurezza Stradale SINA Gruppo ASTM, SITEB) – Sicurezza, educazione e comunicazione; Enrico Bonizzoli (esperto Segnaletica&Sicurezza Beyond, consulente 3M) – Sicurezza stradale e segnaletica.

Road safety, concretamente

Numerosi e mirati gli spunti emersi dagli interventi, ne selezioniamo qui alcuni ripromettendoci di proseguire il discorso con continuità:

La sicurezza va costantemente connessa alle questioni etiche. L’innovazione funzionale al miglioramento della sicurezza va promossa, ma sempre all’interno di questa visione che poggia sulla responsabilità a tutti i livelli.

Per migliorare gli standard di sicurezza è necessario lavorare sul trasferimento di know-how e buone pratiche tra le istituzioni di diverso ordine e grado, con riferimento particolare agli enti locali minori, molto colpiti dall’incidentalità.

La sicurezza deve essere considerata centrale anche nelle iniziative di manutenzione degli asset viari, in progress e in prospettiva, sempre più sotto controllo grazie all’introduzione di sistemi di monitoraggio continuo delle opere d’arte da parte dei gestori.

Occorre intensificare gli sforzi di tutti nel recuperare il deficit infrastrutturale storico che pesa sul nostro Paese, in virtù del noto impedimento normativo pluridecennale di costruire nuove autostrade. 

Occorre aumentare i controlli sui comportamenti degli utenti, introducendo anche nuove sanzioni in aggiunta a quelle pecuniarie. Un esempio: ore di lavoro per la pulizia delle strade. 

Bisogna mettere al centro delle politiche l’educazione stradale, applicando l’inapplicato Articolo 230 del Codice della Strada (formazione obbligatoria sulla sicurezza stradale) e introducendo sanzioni per istituti scolastici inadempienti.

Semplificare i corpus normativi in funzione di una ritrovata efficienza ed efficacia dei medesimi e ricercare corrispondenze sempre più accurate tra scenari incidentali “standard” e situazioni stradali reali (nel campo delle barriere di sicurezza).

Diffondere al massimo grado le tecnologie di controllo della posa, i nuovi materiali conformi ai CAM Strade, nonché la programmazione degli interventi manutentivi (PMS) e i sistemi di monitoraggio delle sovrastrutture (nel campo delle pavimentazioni).

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