Safe VisionVision News

La sinfonia della road safety

Universale, solidale e… musicale. Ovvero in grado di comporre, dalle sue note, una partitura benefica: è la sicurezza Asecap vista al meeting di Salisburgo

Redazione VISIONJ

Come la musica. Concetto ispirato dalla location  – la Salisburgo di Mozart – ma anche da una riflessione che ci arriva da un avverbio inserito nel titolo dell’ultima tavola rotonda della Road Safety Conference Asecap-Asfinag dello scorso 21 marzo: globally, ovvero “globalmente“.

Cos’è globale? Senza scomodare il calcio (“passione” che i salisburghesi tra l’altro interpretano nel modo più bello e colorato possibile, basta fare un giro, per rendersene conto, alla Redbull Arena…), possiamo affermare: proprio la musica, una magia composta da poche note che, combinandosi ad arte, producono effetti benefici, a livello planetario. Cosa deve essere globale? La pace, per esempio, un messaggio che proprio la musica spesso e volentieri sa veicolare.

Se è vero che l’incidentalità su strada è generalmente dipinta dal linguaggio mediatico come una “guerra” (e certi numeri ci dicono che il paragone non è del tutto aleatorio), può essere altrettanto vero che il messaggio della sicurezza stradale s’impegni sempre più di frequente ad assumere i connotati di un obiettivo bellissimo: la pace. Ovvero la vita. Di cui prendersi cura insieme.

Il traguardo della sicurezza

La vita, il futuro, il passo con i tempi, le persone sono stati concetti ben espressi in molte delle presentazioni della conferenza di Salisburgo, il cui programma completo trovate qui. Pensiamo a quella di Petra Modlhammer di Asfinag (Austria), che ha presentato una campagna incentrata sulle famiglie dei dipendenti dell’autostrada, in cui gli autentici protagonisti sono stati i bambini, oppure a quella di Anna Ciamciak, Autostrada Wielkopolska (Polonia), che ha mostrato alla platea un videotutorial realizzato – con competenza e garbo – da un popolare pilota polacco, Tomasz Czopik, per non parlare di Tomo Juvan, DARS (Slovenia), che condiviso l’esperienza di una campagna social fatta con meme di grande ironia e, dunque, impatto tra le giovani generazioni.

Connessioni e collaborazioni

Note musicali che si combinano al meglio, dunque, per rinsaldare il presente ma, soprattutto, per costruire un futuro migliore, quello che ambisce alla Vision Zero. Note diverse, certamente, ma che devono trovare armonia. Le due tavole rotonde, della mattina e del pomeriggio, in particolare, hanno insistito su questo concetto. Sul futuro della sicurezza e su come impegnarci per costruirlo al meglio, per esempio, è caduto l’interrogativo di Diego Cattoni, presidente di Aiscat, nella round table iniziale moderata dal segretario generale Asecap Malika Seddi, a cui ha partecipato anche il presidente dell’Associazione Josef Fiala.

Di connessioni, condivisioni e collaborazioni ha invece trattato, in diversi interventi, la tavola rotonda finale, a cui, con Hartwig Hufnagl (Asfinag), Sabine Kuhschelm (CEDR), Christophe Boutin (Asfa) e Susanna Zammataro (Irf, un esempio importante della “globalità” della sicurezza stradale), ha partecipato anche il nostro direttore Fabrizio Apostolo, chiamato a illustrare il caso di VISIONJ, nuovo media specialistico che trova origine proprio nella priorità della divulgazione tecnica sulla sicurezza, a partire dall’evento che ne contiene il nome (Visione Sicurezza). La round table (“Using marketing and customers’ knowledge to support Road Safety globally“) è stata moderata da Emanuela Stocchi, Aiscat.

Un concetto, ha detto Apostolo (a Salisburgo insieme alla CEO di Vision Irina Mella Burlacu e a Sergio Buscio, autore della maggior parte degli scatti fotografici di questa pagina), che deve vivere di interconnessioni e che, a livello mediatico, deve trovare proprio nei “ponti che si creano” il valore della notizia, secondo questo schema: “Il punto di partenza è sempre la comunicazione tecnica, specialistica, che punta a divulgare e valorizzare le eccellenze ingegneristiche del settore stradale. Il passo successivo però è raccontare come questo know-how può legarsi, dialogando, a mondi quali il settore ferroviario o l’automotive, per fare lo stesso con la formazione (a tutti i livelli, iniziando dai più piccoli), gli enti locali-territoriali e i media generalisti, con cui occorre collaborare per comunicare correttamente i diversi risvolti della sicurezza partendo da una base di conoscenza sempre più avanzata e condivisa”.

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