Focus ONVision News

I binari della qualità…

…partono dalla “stazione” della formazione, una delle grandi sfide del PNRR. Come è emerso nel corso del convegno nazionale Anceferr

di  FABRIZIO APOSTOLO  / Foto di SERGIO BUSCIO

Parole chiave. Quelle che ha usato Vito Miceli per incorniciare il messaggio di Anceferr, l’Associazione Nazionale Costruttori Ferroviari Edili Riuniti, che oggi a Roma ha tenuto il suo partecipatissimo convegno nazionale, a cui VISIONJ ha presenziato con lo staff direzionale (Irina Mella Burlacu e Giorgio Mannelli) e in connessione con una serie di realtà innovative del settore che sono stati anche sponsor del recente Visione Sicurezza Monza (AstepON, Fibre Net, P-Trex e forTender). Titolo del convegno: “Infrastrutture e manutenzione. Oltre gli slogan per un tempo nuovo“.

Miceli, nella sua relazione, ha parlato innanzitutto di responsabilità, quella che ha portato, porta e porterà le 75 imprese associate Anceferr a investire per il benessere dei cittadini, ma anche per le generazioni future. Il fronte è importante: dimensioni significative e qualificazione RFI, 3mila dipendenti diretti e 6mila considerando l’indotto di filiera, un bilancio di 2,5 miliardi di euro (5 con la filiera). 

Quantità, dunque, e tanta qualità, che è un mix di progettualità, organizzazione e soprattutto sicurezza. Con un’ambizione: quella di alzare continuamente l’asticella potenziando ulteriormente la già storica collaborazione con RFI.

Ultima ma non ultima, la formazione, che è la base di tutto, il tema da mettere in cima alle priorità. “Si deve passare dall’alternanza scuola-lavoro all’alleanza scuola-lavoro”, ha detto Miceli. Inoltre, serve pensare a un protocollo – ha aggiunto – che fissi delle premialità per le imprese che puntano all’eccellenza, facendo leva su una storia importante e qualificata, e che investano in sicurezza e formazione continua.

Quantità e qualità

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, è entrato quindi nel vivo sia dei grandi numeri sul tavolo (25 miliardi di euro di investimenti ferroviari PNRR fino al 2026, oltre a un piano decennale da 110 miliardi per le ferrovie e di ulteriori 50 per Anas) sia delle strategie per trasformarli in buoni frutti per il Paese. È cruciale puntare sulla certezza delle opere – ha detto Ferraris – e dunque sulla programmazione. 

Una criticità? La mancanza di competenze: “Dobbiamo approfittare di questo momento per capitalizzarle, dobbiamo mobilitarci e puntare tutto sulla formazione”. Il tema è stato ripreso con energia negli interventi di un panel qualificatissimo, dal Presidente del CNEL Tiziano Treu ai CEO di RFI, Italferr e Anas, rispettivamente Vera Fiorani, Andrea Nardinocchi e Aldo Isi, oltre al Vice Presidente ANCE Federico Ghella e al Segretario Generale Fillea-CGIL Alessandro Genovesi.

 “Occorre – ha detto Treu – partire dall’orientamento nella scuola media, collegando all’origine la scuola con il mondo del lavoro. E soprattutto partire da un’analisi dei fabbisogni, per recuperare così un ritardo oggettivo e importante. Il privato, le grandi imprese, possono fare molto in questo senso, e in molti casi lo stanno già facendo”.

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