Green VisionVision Talks

Green-tech certificato

Migliorare costruito, infrastrutture e comunità puntando su innovazione, qualità e sostenibilità. Ne parliamo con Andrea Lazzarotto, CEO di Valli Zabban

Redazione VISIONJ

Valli Zabban, azienda specializzata in ambito bitumi, conglomerati bituminosi, membrane impermeabilizzanti e tecnologia della gomma, quest’anno ha toccato il traguardo dei suoi primi… 96 anni di storia, essendo stata fondata nel 1928, stesso anno dell’Anas. Da vent’anni, dal 2004, fa parte del Gruppo Tonon, anch’esso leader nei settori construction e infrastructure (ne fanno parte, tra l’altro, General Beton e Sintexcal, oltre alla stessa Impresa Tonon). Valli Zabban, che, sarà tra i protagonisti di Asphaltica Bologna, è una realtà che fin dalle origini ha puntato con impegno crescente su ricerca, sviluppo, innovazione e, da tempi più prossimi, anche e soprattutto sulle certificazioni di qualità, in coerenza con i principi dell’economia circolare. Di questo viaggio imprenditoriale che mette in connessione innovazione e sostenibilità (qualificata) abbiamo parlato con Andrea Lazzarotto, CEO di Valli Zabban.

Ingegner Lazzarotto, ci indica un filo conduttore nel lungo percorso di attività di Valli Zabban?

Senz’altro l’innovazione continua, che nasce dalla ricerca e che genera qualità. Questo tratto distintivo è stato sicuramente uno dei fattori che hanno suscitato l’interesse del Gruppo Tonon. La continuità nell’innovare, però, è una sfida che va alimentata attraverso gli investimenti, in strutture di ricerca, impianti di produzione e procedure aziendali sempre più qualificanti. 

Valli Zabban è una realtà costituita da diversi laboratori e impianti produttivi dislocati sul territorio, che spesso e volentieri porta nel cuore dei cantieri i suoi specialisti e strumenti di prova. Come si alimenta l’“innovazione continua” di cui ci parlava dentro un sistema così articolato?

È una sfida quotidiana, che certamente comporta dei costi. La stiamo vincendo, assumendo una posizione di rilievo e alto gradimento, in particolare in quei mercati che premiano la cultura della qualità, pensiamo ai grandi lavori autostradali. Laddove i controlli sono più stringenti e rigorosi, le nostre soluzioni tecniche in genere riscuotono successo.

Alzare “l’asticella” della qualità può essere considerato uno dei grandi obiettivi del settore?

Ne sono convinto. Oggi, peraltro, operiamo in un contesto – quello della cultura della sostenibilità innestata in un terreno reso fertile dalle norme comunitarie e nazionali – che potrebbe davvero favorire un salto di qualità di sistema.

Parlando di “norme e sostenibilità” si riferisce ai CAM, i Criteri Ambientali Minimi?

I CAM, con il relativo sforzo nel qualificare i prodotti in chiave ambientale, sono uno strumento di importanza cruciale. Contestualmente alla definizione di cornici normative ambientalmente innovative, va sottolineato l’impegno via via crescente delle aziende in campo ESG, che le porta a legare,  nell’azione manageriale, redditività e sostenibilità. Un fattore chiave, in questo scenario, è la rapidità di adattamento ai contesti, come ci insegnano il cambiamento climatico e circostanze epocali come le pandemie o le guerre, con tutte le conseguenze del caso.

Valli Zabban ha queste caratteristiche?

Assolutamente sì. Siamo perfettamente in linea con gli obiettivi dettati dalle agende più avanzate in materia di sviluppo sostenibile. Ci lavoriamo da tempo, per esempio riqualificando le strutture produttive. Un esempio: il nostro impianto di produzione di conglomerati bituminosi di Arezzo, completamente rifatto, nonché digitalizzato, nel 2023 anche per minimizzarne gli impatti sul territorio. Ma altre iniziative analoghe sono in corso.

Membrane impermeabilizzanti Valli Zabban al servizio dell'Alta Velocità ferroviaria

Torniamo ai “Criteri”. Pronti per l’avvento dei CAM Strade? 

Le nostre tecnologie stradali sono già in linea con i futuri CAM Strade, pur in assenza di obblighi normativi. Penso a leganti per conglomerati tiepidi che consentono di produrre e stendere a temperature ridotte con risparmi di CO2 e miglioramento delle condizioni produttive. O alla linea di soluzioni che consentono di impiegare il fresato in percentuali sempre maggiori. Benefici sostenibili di rilievo sono anche quelli determinati dalle prestazioni, che favoriscono l’aumento della vita utile di una pavimentazione. Questo è possibile, per esempio, impiegando i bitumi e le emulsioni della nostra linea PBT, Perpetual Binder Technology.

E sui CAM Edilizia?

In questo caso si tratta di Criteri in vigore. Essendovi già un’indicazione normativa, ci siamo attrezzati certificando con EPD (Environmental Product Declaration), per esempio, tutta la nostra linea di membrane impermeabilizzanti Green Energy ad alto contenuto di riciclato, ma non solo. In più, abbiamo messo a punto un processo LCA che ci consente di approdare alla certificazione ambientale di ogni nuovo prodotto in tempi molto rapidi. Si tratta di una vera e propria eco-certificazione di processo.

Altri esempi di green technology?

Li ritroviamo nella nostra divisione che si occupa di tecnologia della gomma: qui realizziamo soluzioni altamente tecnologiche impiegando PFU, Pneumatici Fuori Uso, ovvero innescando un circolo virtuoso di recupero prestazionale.

Strade, membrane, gomma: settori in cui la sostenibilità generata dalla ricerca e dallo sviluppo sembra essere un fattore di connessione.

È così. Senza dimenticare che  i medesimi link sono da molto tempo attivi a livello di gruppo, date le affinità di comparto (infrastrutture e costruzioni, i contesti di lavoro del Gruppo Tonon) e le sfide comuni, per esempio proprio nel campo della gestione dei materiali. Un esempio: il convegno sulla sostenibilità delle pavimentazioni organizzato con Sintexcal a Ferrara, a febbraio, apprezzato dagli operatori proprio per aver messo in evidenza una serie di valori indispensabili in epoca di eco-transizione. Su tutti: il lavoro di squadra con PA, progettisti, imprese e Università

Una gestione integrata per il miglioramento continuo

Qualità, ambiente, sicurezza ed etica sono valori da sempre presenti in casa Valli Zabban, anche e soprattutto grazie alle attività di certificazione oggi interconnesse nel Sistema Integrato Qualità Ambiente Sicurezza Etica (SIQASE). Nel 1993, l’azienda ha ottenuto la Certificazione di Qualità ISO 9001, a cui sono seguite la Certificazione Ambiente ISO 14001, la Certificazione Sicurezza ISO 45001 (ex OHSAS 18001) e la Certificazione Etica SA 8000. Inoltre, per tutti i settori sono attive certificazioni di prodotto come la marcatura CE, nonché il contenuto di riciclato e la dichiarazione ambientale di prodotto (EPD).

L’attuale situazione politico-economica richiede oggi alle aziende una flessibilità sempre maggiore e la capacità di adeguarsi alle normative, in evoluzione, in tempi più che rapidi. La filosofia SIQASE permette a Valli Zabban di affrontare tutti questi aspetti integrandoli nella propria valutazione dei rischi. Nelle attività, sono compresi gli audit interni e di seconda parte svolti dal personale, scelta che consente di monitorare eventuali criticità sia dei processi interni, sia nelle forniture.

Un aspetto  importante è quindi quello delle verifiche dei requisiti delle norme di riferimento da parte di auditor esterni inviati dagli enti di certificazione, con l’obiettivo di mantenere i certificati in essere. Valli Zabban sostiene annualmente circa 13 audit di terza parte, attività foriere di un’ulteriore punto di vista, esterno all’azienda, che può evidenziare aspetti da monitorare ulteriormente o su cui agire nel breve o lungo termine. I risultati degli audit vengono infine tradotti nelle azioni inserite nel piano di miglioramento aziendale.

Ringraziamo per la collaborazione Agnese Massaccesi, responsabile QASE Valli Zabban.

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