Safe VisionSmart Vision

Tutto semplicemente sotto controllo

Barriere paramassi monitorate; così come pile di ponti, banchine, recinzioni, e comunità tutelate. Grazie a HELLOMAC, una soluzione Maccaferri in continua evoluzione

 

di FABRIZIO APOSTOLO 

Filiera totalmente sostenibile, evoluzione continua, innovazione tecnologica diffusa. Sono questi alcuni tra i capisaldi concettuali, permanenti ed effettivi (nonché fortemente intrecciati tra loro) dell’approccio all’ingegneria sviluppato da Officine Maccaferri

Per raccontarli nelle sue specificità e nei suoi legami, abbiamo incontrato uno dei manager del gruppo guidato dal CEO Stefano Susani, Antoine Gagliardi, Head of Double Twist Business Unit di Officine Maccaferri, nonché capo dell’area Innovazione & IoT. Con Gagliardi, ci concentreremo su una serie di soluzioni smart al servizio di diverse tipologie di infrastrutture frutto proprio del lavoro di Maccaferri con la sua controllata Nesa.

Ingegneria a km zero

La premessa, quando si racconta il mondo Maccaferri, ci riporta sempre al valore profondo inciso nel suo DNA, ovvero l’ingegneria sostenibile che nasce dalla ricerca, e alla sua soluzione più nota: i gabbioni. “A tal proposito – spiega Gagliardi – recentemente abbiamo lanciato Bio Polimac, un rivestimento di origine organica ottenuto da materiali riciclati, con prestazioni meccaniche pari a quelle del materiale vergine”. 

Un’altra direttrice ci conduce quindi ai sistemi di riempimento dei gabbioni così come di altri sistemi di protezione e rinforzo, ambiti in cui la R&D Maccaferri sta lavorando su materiali da demolizione di opere in calcestruzzo in modo da evitare oneri di smaltimento degli stessi e attività di estrazione di materiale vergine.

La conclusione: sia contenitore che contenuto diventano praticamente a chilometro zero. “La frontiera successiva – nota ancora Gagliardi – sarà la generazione di una pietra artificiale da impiegare laddove  quella vergine non è disponibile, partendo sempre dal calcestruzzo riciclato, ma impiegando anche additivi di nuova generazione o altri materiali di recupero”.

L’evoluzione continua – o continous improvement – può essere spiegata con la seguente affermazione: le soluzioni Maccaferri vivono e crescono, ovvero puntano ad avere “caratteristiche prestazionali sempre maggiori”. Un esempio tra i molti, le barriere paramassi: “Solo qualche anno fa erano in grado di assorbire energie dell’ordine di 2.000-3.000 kJ. A titolo di confronto: 3.000 kJ equivalgono più o meno all’impatto di un camion da 10 ton che viaggia a circa 100 km/h. Oggi realizziamo barriere capaci di resistere fino a 9.000 kJ”. Soglie che si puntano a superare.

Storia di successo

Terzo fattore: l’innovazione tecnologica diffusa, sempre sostenibile, sempre al servizio della sicurezza, sempre in evoluzione. Il tema ci porta a raccontare la storia della collaborazione con Nesa, società specializzata nello sviluppo, tra le altre cose, di sensoristica avanzata, che  ha iniziato a collaborare con Maccaferri su HELLOMAC, dispositivo di allerta inizialmente pensato per l’impiego sulle barriere paramassi. Nel febbraio 2024 Maccaferri acquisisce la stessa Nesa, che da fornitore diventa un vero e proprio hub per la ricerca e l’innovazione del gruppo. 

Il sistema HELLOMAC, da subito, risulta una tecnologia vincente per una serie precisa di ragioni: “Innanzitutto viene installato con estrema facilità – rileva Gagliardi – direttamente dalle imprese di rocciatori che installano le barriere paramassi, senza richiedere l’intervento di impiantisti specializzati. è un sistema wireless a doppia connettività GSM e satellitare che manda il segnale (o notifica) entro 3 minuti via satellite. In aree facilmente accessibili e ben coperte utilizzando una connessione GSM, questo tempo può ridursi sensibilmente fino a circa 1 minuto. I localizzatori GPS consentono di tenere sempre sotto osservazione i dispositivi e, dunque, le stesse barriere: le informazioni acquisite sono semplici (è successo qualcosa o meno),  ma fondamentali per gli enti gestori. HELLOMAC, può essere anche utilizzato su barriere precedentemente installate, anche prossime al fine vita”. 

HELLOMAC, inoltre, è customizzabile, ovvero può essere configurato per lavorare con le energie di servizio previste dalla normativa, ma offre anche la possibilità di impostare valori diversi, a seconda delle esigenze.

Sentinelle tecnologiche

Rimanendo ancora in materia di barriere paramassi va ribadito il fatto che HELLOMAC è utilizzabile sia su nuove installazioni (ma anche prima dell’installazione stessa, per esempio per valutare le condizioni e le specificità del sito…) sia su apparati esistenti, come accorta “sentinella” che si prende cura della funzionalità del dispositivo.

Un’ultima considerazione, probabilmente la più significativa: HELLOMAC ha già funzionato egregiamente risolvendo emergenze e tutelando comunità. Al proposito, una case history molto significativa è quella riguardante l’installazione del sistema HELLOMAC Geo per il Comune di Sonico (Brescia), in Val Rabbia, dove nel 2012 un imponente evento di colate detritiche aveva coinvolto tra i 200.000 e i 300.000 metri cubi di materiale, evidenziando l’urgente necessità di attivare un monitoraggio efficace e un sistema di allerta a protezione di comunità locali e infrastrutture. HELLOMAC Geo, inizialmente lanciato come progetto sperimentale e in seguito continuamente sviluppato (come abbiamo visto), ha accompagnato questa opera di protezione. 

Oggi il sistema di sensori consente l’identificazione in tempo reale dei movimenti detritici, assicurando allerte immediate e l’attivazione di protocolli di gestione del rischio, fino all’eventuale evacuazione. Sono integrati nel sistema anche semafori, segnaletica e dispositivi acustici. Tra gli eventi monitorati, uno di minore entità rispetto a quello del 2012 si è verificato nella notte tra il 5 e 6 agosto 2018, quando il sistema ha rilevato tempestivamente la situazione consentendo un’evacuazione parziale della comunità e prevenendo possibili rischi. Questa tecnologia proattiva rafforza dunque in modo considerevole le pratiche di disaster management e la tutela dei territori vulnerabili di montagna.

HELLOMAC Hydro a protezione delle pile dei viadotti in alveo

Evoluzioni HELLOMAC

Il principio di improvement di cui si diceva, centrale in casa Maccaferri, ci porta quindi a soffermarci sulle evoluzioni di HELLOMAC, esteso per esempio a opere idrauliche, di sostegno, infrastrutturali in genere. Vanno in questa direzione le stazioni plug and play e installabili in pochi minuti, che monitorano la qualità e il livello dei corsi d’acqua oltre a fenomeni erosivi ed eventi meteorologici, oggi diffuse con il marchio lanciato nel marzo 2025 HELLOMAC Hydro, che alla funzione di allerta associa quella di monitoraggio. 

Il sistema, impiegato nei consolidamenti spondali, consente di tenere sotto osservazione l’erosione delle banchine dei porti così come la base delle pile dei ponti.  “L’informazione ovvero la conoscenza che ne deriva – aggiunge Gagliardi – diventa decisiva per la scelta della soluzione ingegneristica di contenimento più adatta. Un esempio: i nostri materassi RenoMac Plus a protezione di pile di ponti e banchine portuali”. 

Per quanto riguarda il tema delle evoluzioni, chiudiamo il cerchio, per il momento, perché come abbiamo visto il futuro da queste parti è sempre dietro l’angolo, con HELLOMAC Infra, il sistema per il rilevamento delle intrusioni faunistiche che è già stato installato su alcuni tratti della rete autostradale italiana.

HELLOMAC Infra impiegato lungo un'importante autostrada italiana

ENGLISH EDITION 

Comprehensive infrastructure monitoring

Monitored rockfall barriers. Just like bridge piers, quays, fences – and communities under care. Thanks to HELLOMAC, a continuously evolving solution born from Maccaferri’s sustainable engineering.

A fully sustainable supply chain, continuous evolution, widespread technological innovation. These are among the core principles – conceptual, permanent, and tangible (and deeply interconnected) – that define the engineering philosophy developed by Officine Maccaferri.

To illustrate them in detail and explore their interconnections, VISION Journal spoke with Antoine Gagliardi, Head of the Double Twist Business Unit at Officine Maccaferri and also responsible for the Innovation & IoT division. Together, we focus on a range of smart solutions serving multiple types of infrastructure, the result of Maccaferri’s work with its subsidiary Nesa.

Sustainabile engineering

When discussing the Maccaferri universe, the starting point is always the company’s core value embedded in its DNA – sustainable engineering born from research – and one of its most iconic products: the gabions. 

“As an example,” explains Gagliardi, “we recently launched Bio Polimac, a coating made from recycled organic materials, with mechanical performance equal to that of virgin material.” Another research direction involves gabion filling systems – as well as other protective and reinforcing solutions – where Maccaferri’s R&D team is working with demolition debris from concrete structures. This not only avoids disposal costs, but also reduces the need for quarrying virgin stone. The result: both container and content become essentially zero-kilometre. 

“The next frontier,” Gagliardi adds, “is the development of an artificial stone, to be used where natural stone is scarce – again starting from recycled concrete but enhanced with next-generation additives and other recovered materials.” 

This philosophy of continuous improvement means that Maccaferri’s solutions are designed to evolve, delivering ever-increasing performance. One striking example: rockfall barriers. “Only a few years ago they could absorb between 2,000 and 3,000 kJ of energy. For reference, 3,000 kJ is roughly equivalent to the impact of a 10-ton truck travelling at 100 km/h. Today, our barriers withstand over 9,000 kJ.” And the thresholds are still being pushed further.

A success story

The third pillar of Maccaferri’s approach is widespread technological innovation: always sustainable, always safety-driven, and always evolving. This brings us to the company’s collaboration with Nesa, a firm specializing in advanced sensor systems. Their partnership began with HELLOMAC, an alert device initially designed for rockfall barriers.

In February 2024, Maccaferri acquired Nesa, transforming it from supplier into a true research and innovation hub within the group. HELLOMAC immediately proved to be a winning technology for several reasons. It can be installed with remarkable ease, as Gagliardi points out, directly by the specialized climbers who set up the rockfall barriers, without the need for electrical contractors. It operates through dual GSM and satellite connectivitytransmitting alerts within three minutes via satellite, or in as little as one minute where GSM coverage is strong. 

GPS tracking ensures continuous monitoring of both the devices and the barriers themselves. The information collected is simple – whether an event has occurred – but it is crucial for infrastructure managers. 

Moreover, HELLOMAC can be retrofitted onto existing barriers, even those nearing the end of their service life. The system is also customizable: it can be configured to comply with regulatory service thresholds or adapted to specific operational requirements.

Technological sentinels

HELLOMAC can be applied not only to new barriers (even before installation, for site assessment) but also to existing structures – acting as a vigilant sentinel ensuring functionality. Most importantly, HELLOMAC has already proven its worth in real emergencies, protecting communities. A particularly significant case study is the municipality of Sonico (Brescia), in Val Rabbia in Italy. 

In 2012, a massive debris flow of 200,000-300,000 cubic meters highlighted the urgent need for effective monitoring and early warning systems to protect both communities and infrastructure. Initially launched as a pilot project and then continuously refined, HELLOMAC Geo became part of the protection effort. Today, its sensors detect debris movements in real time, triggering alerts and risk-management protocols, including evacuation if necessary. 

The system integrates traffic lights, signage, and acoustic alarms. For example, on the night of 5-6 August 2018, a smaller debris event was detected promptly, enabling a partial evacuation of the community and preventing possible harm. This proactive technology thus significantly strengthens disaster-management practices and the protection of vulnerable mountain areas.

The evolution of HELLOMAC

The continuous-improvement principle that defines Maccaferri also drives HELLOMAC’s -expansion to hydraulic, retaining, and other infrastructure works. Plug-and-play stations deployable within minutes – now monitor water quality, river levels, erosion, and weather events. 

Marketed since March 2025 under the brand HELLOMAC Hydro, these units combine alerting with real-time monitoring. They are used in riverbank reinforcement, as well as to track erosion at port quays and the bases of bridge piers. “The knowledge generated,” says Gagliardi, “becomes decisive in choosing the most suitable containment solution. For instance, our RenoMac Plus mattresses, designed to protect bridge piers and port structures.”

And the evolution continues. The circle closes – for now – with HELLOMAC Infra, a system for detecting wildlife intrusions, already installed along some stretches of the Italian motorway network. 

Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter