Gruppo di amici della Val Trompia fonda una squadra di calcio per tenere viva la memoria di Nelson: una storia straordinaria di sport e valori
di FABRIZIO APOSTOLO
La memoria come cemento dell’amicizia, materiale solidissimo che nella storia che vogliamo raccontarvi è andato a comporre un sentimento diventato sorprendentemente concreto come la panada, prelibatezza autentica a base di pane, acqua, burro e lardo che si trova da queste parti, a Lavone, frazione di Pezzaze, alta Val Trompia, Brescia. Il cemento, insieme a tanti altri materiali da costruzione, era anche quello che contrappuntava la vita lavorativa di Stefano (di cognome Porteri), per tutti Nelson, classe 1981, che nel febbraio 2019 fu sottratto prematuramente a tutti i suoi cari, a causa di un male improvviso, proprio mentre era al lavoro. Fine della storia? No, un nuovo inizio. Merito, del resto, dello stesso Stefano, del suo spirito lieto e dei suoi valori. E di quanto di bello ha saputo seminare, giorno dopo giorno, da ragazzo prima e da giovane uomo poi.
Stefano era titolare, con il papà, dell’impresa edile di famiglia. Amava le auto, di qui il soprannome echeggiante Piqué, e naturalmente e visceralmente il pallone, culla dorata per tutti i giovani cresciuti negli anni Ottanta. Lavoro, famiglia, sorrisi, aria buona, adrenalina, sport: manca qualcosa? Forse, anzi togliamo pure di mezzo il forse, la cosa più importante: gli amici. Già, perché Stefano in arte Nelson credeva, profondamente e appassionatamente, nel valore dell’amicizia. Una pianta verde intenso che, dopo il suo saluto, ha subito fruttificato.
Dal Nelson Memorial al Nelson Team
Scotòm in lavonese vuol dire “soprannome”, quello che ti resta piacevolmente addosso mentre sei con gli amici di sempre. E proprio gli storici amici di Stefano hanno reso omaggio al suo prima organizzando, ogni anno fin da quel tagliente 2019, un torneo di calcio in sua memoria (Nelson Memorial) e anche una giornata speciale (Nelson Day). Quindi, proprio in questo 2023, ecco un altro straordinario tributo: la costituzione di un club calcistico permanente battezzato… Nelson Team.
Anima del progetto, insieme a dieci amici che più veri non si può, è Sergio Buscio che di mestiere, tra le altre cose, cura le strutture di un’azienda bresciana, con sede a Travagliato, impegnata nel campo della sicurezza stradale dal nome che a ben guardare c’entra con questa storia: Vita. Parlare con lui, in fondo, è come farlo con tutti gli 11, numero singolare anche se nel nostro caso la nuova società farà debuttare l’equipo in un campionato a 7 del CSI, il Centro Sportivo Italiano, quello degli oratori e dei ragazzi che chiedono scusa dopo un fallo e all’interno del quale, un bel giorno, qualcuno si è pure inventato il cartellino verde, per le buone azioni sul terreno di gioco.
Colori sgargianti e soltanto sorrisi
Per il momento solo allenamenti, al Marcheno Stadium, sempre Val Trompia tra Lavone e Brescia, e giusto qualche amichevole. Per scaldare i muscoli, perché sull’intesa è già tutto a puntino. Poi da fine settembre, via alle danze del campionato, in cui il Nelson Team sfoggerà i suoi sgargianti colori giallo-neri che tanto piacevano a Nelson. Anzi, che tanto gli piacciono, perché grazie a tutto questo è un po’ come se Stefano fosse sempre in tribuna, lassù.
Al di là di ogni ricordo o sentimento, tuttavia, che ciascuno fa bene a custodire dentro di sé, questa storia ci insegna davvero quanto l’amicizia possa essere un valore ancora capace di mettere radici profonde. E quanto il calcio, o lo sport in generale, possa essere lo strumento ideale per far sì che questo accada. In casa, in trasferta, sempre e dovunque, qui non passeranno mai mugugni o lamentele, ma troveranno posto solo sorrisi. Come quello di Nelson. Come quelli di una super-squadra di persone cresciute insieme che ha già vinto, prima ancora di cominciare, il trofeo più luccicante che c’è.