Dalle grandi reti alle miriadi di manufatti del Belpaese. Infrastrutture connesse da ripristinare mettendo in campo un know-how pluri-valoriale: quello di Fibre Net Group
di FABRIZIO APOSTOLO
Creare ponti. Costruire e ripristinare reti. Partendo da una competenza tecnica consolidata e di primo livello e da una visione strategica imprenditoriale fondata su cardini distinguibili, dalla sostenibilità all’assistenza specialistica continua. Nel panorama attuale delle infrastrutture creare ponti, letteralmente, certo, ma nel caso specifico anche metaforicamente, è una pratica fondamentale. Ponti tra i segmenti della filiera: innovatori, progettisti, imprese, stazioni appaltanti. Ponti tra buone pratiche caratterizzanti distinti settori (per esempio edilizia e infrastrutture; un esempio: la normativa CAM). Ponti tra chi sovraintende alle grandi opere e chi si prende cura delle miriadi di opere diffuse. Bisognose, oggi più che mai, di solerti attenzioni.
Tutto questo, in fondo, può condensarsi in un’inversione di aggettivo e uno switch di numero: “grandi opere” (o manutenzioni, di reti infrastrutturali autostradali, extraurbane o ferroviarie) versus “opera grande” (o manutenzione, per esempio dei network comunali e provinciali o dei consorzi di bonifica).
Un contributo importante alla creazione di “ponti” di questo genere arriva dagli operatori del settore che hanno come mappa proprio questa visione impostata sul concetto di “trasferimento di know-how”. Un caso esemplare è quello di Fibre Net Group, che VISIONJ ha deciso di illustrare attraverso una narrazione corale, costruita con il contributo degli specialisti di diverse business unit (le aree infrastrutture ed edilizia) dell’azienda guidata da Cecilia e Andrea Zampa. Il focus principale: le infrastrutture di trasporto, stradali e ferroviarie, lette nei loro bisogni di rinnovamento e nelle relative soluzioni.
Ventaglio infrastrutturale
Il ventaglio di opere infrastrutturali a cui facciamo riferimento è quello, piuttosto ampio, delle reti autostradali, stradali e ferroviarie italiane gestite da Anas, RFI (entrambe Gruppo FS Italiane), concessionarie autostradali, società di gestione regionale, province e aree metropolitane, comuni, consorzi di bonifica, etc. Collocate in un contesto di rete di lunghezza totale pari a oltre 800mila km di strade e oltre 20mila km di ferrovie, le opere d’arte in oggetto (per esempio si stimano, perché il conto preciso è ancora questione complessa, oltre 1 milione di ponti) sono gestite da oltre 8.000 enti, in gran parte amministrazioni comunali.
Un tema storico, come è noto tra gli addetti ai lavori, è l’allineamento della “maggioranza” delle PA alle best practice dei grandi gestori. Un trend, come è altrettanto noto, che oggi vede più di uno spiraglio di luce nei movimenti di sistema determinati dal PNRR o dal percorso dei CAM, i Criteri Ambientali Minimi, che al documento dedicato all’edilizia (2022) ha da poco aggiunto quello pro-strade (2024). Il riferimento a PNRR ed edilizia ci porta a completare il discorso facendo un meritato cenno anche all’edilizia scolastica, questione nazionale ma anche fonte di interazioni territoriali, che coinvolgono cioè gli stessi attori impegnati a rinnovare le infrastrutture.
Multi-tecnologie
Edilizia e infrastrutture sono il “pane quotidiano” di Fibre Net, un gruppo che mette a disposizione di gestori, progettisti e imprese molteplici soluzioni funzionali al rinforzo e al ripristino di strutture e infrastrutture. Siamo nel campo dei materiali, delle tecnologie, dei sistemi, che, se teniamo come bussola le opere infrastrutturali diffuse, possiamo riunire in due grandi gruppi: materiali compositi fibrorinforzati e malte tecniche.
Nel primo caso, il riferimento va in primo luogo alle soluzioni strutturali FRP (Fiber Reinforced Polymer) in fibra di carbonio, generalmente impiegate per il rinforzo delle opere d’arte in calcestruzzo, ma anche al sistema CRM (Composite Reinforced Mortar) imperniato sulle reti in fibra di vetro GFRP, Glass Fiber Reinforced Polymer, utilizzate per opere in muratura. Per quanto riguarda le malte tecniche per i ripristini delle strutture in calcestruzzo, le principali linee di prodotto riguardano: malte strutturali fibrorinforzate e betoncini, malte e leganti con diverse specializzazioni, primer e protettivi, malte per impermeabilizzazioni.
Questi sistemi, tutti pienamente conformi a quanto richiesto dai capitolati dei gestori, costituiscono un ampio ventaglio di soluzioni cooperanti, a seconda delle esigenze dei diversi progetti e interventi. Tra i molteplici casi, anche quelli di impiego sia di malte sia di materiali compositi, in fibra di carbonio o vetro, laddove vi siano sia opere in calcestruzzo sia in muratura, per esempio storiche, naturalmente previa autorizzazione della sovrintendenza competente.
La conformità ai requisiti richiesti dai gestori stradali emerge proprio da quanto hanno spiegato a VISIONJ gli area manager della BU Infrastrutture di Fibre Net interpellati, che ringraziamo per la collaborazione, ovvero Carlo Campinoti, Carlo Duraturo, Luca Mariuz e Bruno Zamorani (per ulteriori dettagli, invitiamo a seguire i loro profili LinkedIn, oltre che la pagina LinkedIn di Fibre Net Group).
Sempre parlando di soluzioni tecniche, meritano una menzione anche quelle – targate Fibre Net – che consentono una corretta applicazione dei giunti stradali. Due sono i cicli in catalogo: uno “a presa normale”, in genere impiegato per l’applicazione di giunti nei contesti di nuove opere, e un altro “a presa ultra-rapida”, anche a basse temperature, sempre più diffuso nelle attività di manutenzione dei giunti, che avvengono in prevalenza in finestre di chiusura notturna delle carreggiate. Anche in questi casi si tratta di veri e propri sistemi completi, fatte salve le componenti meccaniche dei dispositivi, composti da malte, resine e sigillanti.
Il valore dell’assistenza
Questa pluralità produttiva trova, nell’approccio Fibre Net, una sponda fondamentale del concetto di assistenza tecnica, che si configura come un percorso, continuo e capillare, a sostegno di tutti gli attori della filiera delle infrastrutture: progettisti, esecutori, gestori. L’expertise Fibre Net, al proposito, interviene già nelle fasi di stesura dei capitolati e analisi dell’intervento in progetto, per poi diventare determinante nell’ambito dell’operatività di cantiere, per esempio nella realizzazione delle campionature di controllo (carotaggi, prove di pull-off, etc.). Il risultato è un contributo importante nella costruzione di un ecosistema cooperativo e virtuoso reso possibile grazie a un dialogo tecnico continuo, oltre che con l’impresa, anche con laboratori e soprattutto direzioni lavori. Come si diceva all’inizio: creare ponti. Una virtù che, anche e soprattutto guardando all’assistenza tecnica, in Fibre Net è curata al massimo.
Società e sostenibilità
Creare ponti, proseguendo con la metafora, attraverso la cura per il miglioramento di sicurezza, efficienza, durabilità delle infrastrutture diffuse, è un viaggio virtuoso la cui destinazione ultima è, in fondo, il benessere nel movimento delle nostre comunità. Un obiettivo che va oltre gli aspetti industriali e commerciali per toccare la dimensione sociale. Per quanto riguarda gli strumenti per raggiungerli, rilevano da Fibre Net, sono determinanti fattori come la ricerca, la continuità nell’assistenza, ma anche “la rapidità nel rispondere ai bisogni degli operatori con soluzioni ad hoc”.
Un aspetto che coinvolge sia mezzi sia fini è quindi quello della sostenibilità: “Siamo convinti che innovazione e ambiente possano coesistere armoniosamente, di qui l’impegno nello sviluppare prodotti a basso impatto ambientale. La nostra produzione di materiali compositi è poco energivora e alimentata da fonti rinnovabili. Realizziamo prodotti compatibili con quelli naturali, riciclabili e facili da trasportare. Questo impegno si esprime nella certificazione del sistema di gestione ambientale dei nostri stabilimenti (LL-C ISO 14001/UNI EN ISO 14001:2015). Questo ci ha permesso di sviluppare le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD) su diversi prodotti, garantendo trasparenza e responsabilità nella comunicazione dei nostri risultati all’intera filiera delle costruzioni”.
Le opere “minori” con vista sul futuro da costruire insieme a progettisti e imprese
Gianni Simionato è Direttore Vendite Italia Business Unit Edilizia di Fibre Net Group. La divisione, operando a stretto contatto con la BU Infrastrutture, sovraintende anche gli interventi sulle cosiddette “opere minori” che poi, come abbiamo visto, minori non sono. “Si tratta di un contesto di assoluto rilievo – spiega Simionato a VISIONJ – in cui stiamo moltiplicando il nostro impegno. Abbiamo già istituito un gruppo di lavoro dedicato a mappare capillarmente e approfondire i bisogni del settore, in questo campo così vasto, la cui attività sarà molto utile non solo a supportare la nostra rete vendite, ma anche e soprattutto i progettisti e le imprese”.
Naturalmente, come da tradizione, Fibre Net accompagnerà questi programmi di sviluppo ricercando e implementando soluzioni tecniche sempre più affidabili, mirate e avanzate. In tutti i casi, sottolinea ancora il manager, “operando in strettissima collaborazione con le filiere di progetto ed esecuzione”. Torna quindi a emergere, anche nel dialogo con la BU guidata da Simionato, il valore delle connessioni e del trasferimento di know-how, per esempio tra edilizia e infrastrutture, come abbiamo esemplificato citando il caso del ripristino di ponti storici attraverso soluzioni cresciute sul terreno dell’edilizia, oppure i collegamenti generabili tra edilizia scolastica (PNRR) e reti di trasporto.
Un ulteriore valore fattore-connettivo tipico del mondo Fibre Net, che a PNRR e dintorni è profondamente legato, è infine l’attenzione alla sostenibilità: “Anche in questo ambito il nostro impegno è massimo – chiosa Simionato – e tocca aspetti che vanno dalla ricerca delle materie prime all’impego di energie rinnovabili nelle fasi di produzione, passando per i processi di certificazione per essere sempre in linea con le normative ambientali vigenti, pensiamo al panorama dei CAM”.