Legami virtuosi, radici profonde e sguardi rivolti sempre al futuro. Riviviamo, attraverso testi, foto e presentazioni tecniche, il ventennale di Piemontecnica Tender Management.
Redazione VISIONJ
Il 16 ottobre 2025 abbiamo avuto l’opportunità di vivere una giornata molto speciale: i vent’anni di Piemontecnica Tender Management. La sede: il Monastero Antica Zecca di Caselle Torinese, Torino. Si è trattato di un momento di celebrazione festiva, ma al tempo stesso di ispirazione riflessiva. Come recita il sottotitolo: “Un’occasione di approfondimento, confronto e networking”.
“L’evento celebrativo dei nostri primi vent’anni – è il commento affidato a un post LinkedIn a caldo – si è svolto proprio come i tre soci fondatori l’avevano immaginato: un momento che andasse oltre la semplice celebrazione, capace di testimoniare un modo di essere e di lavorare. Crediamo di esserci riusciti”.
Gli ingredienti fondamentali che hanno reso la “ricetta 20 years” più che azzeccata possono essere ricondotti, essenzialmente, proprio al modo di essere e di lavorare di organizzatori, relatori e pubblico partecipante: circa 200 specialisti del nostro settore, in prevalenza rappresentanti del mondo delle imprese esecutrici o delle aziende che, tradizionalmente, coltivano qualità e innovazione.
I focus formativi sono stati condotti da Rosario Scalise, Studio Legale Roullet Scalise, Massimo Peluso di Bertolla Ambiente e Tommaso Lucarelli di LEVELS, che hanno trattato, rispettivamente, i temi della revisione prezzi, dell’economia circolare e dell’intelligenza artificiale applicata alla gestione delle gare d’appalto e della sicurezza nei cantieri.
Quindi, i momenti di riunione e scambio, con fulcro la squadra di Piemontecnica Tender Management guidata dai founder Giorgio Barella, Giovanni Clara e, molto più che idealmente, dalla compianta Lucia Gotta. Tre colleghi, amici, guide di nuove generazioni di specialisti del tender management, attività sofisticata e cruciale, capace di trasformare le complessità in opportunità.
Noi di VISIONJ (presenti nell’occasione il nostro direttore Fabrizio Apostolo e il nostro CEO Giorgio Mannelli) siamo stati coinvolti in questa iniziativa come media partner e coordinatori degli stessi interventi formativi, da leggere nel pieno spirito del nostro SGD di quest’anno, il 4 “Istruzione di qualità”.
Ed è proprio con questo spirito che abbiamo il piacere di divulgare, partendo da questo contenuto, le tre presentazioni dei relatori, diventate digital book sfogliabili e scaricabili. Nel nome di un concetto di divulgazione che vuole essere sempre più aperta e diffusa.
Contenuti specialistici: digital book
Cliccando sui link qui sotto, potete accedere a una serie di pagine web dedicate, ciascuna, a presentare gli interventi dei tre relatori-formatori dell’evento Piemontecnica del 16 ottobre. In ogni pagina cliccando sia sul link dedicato, sia sulla grafica della presentazione si accede al file sfogliabile online, ma anche scaricabile in PDF (icona dei tre cerchi in basso a destra) della relativa presentazione.
Vai alla scheda/presentazione di Rosario Scalise
Vent’anni di lavoro e umanità
di GIORGIO BARELLA, GIOVANNI CLARA | Founder Piemontecnica Tender Management
Vent’anni di lavoro e di persone. Tutte da ringraziare. L’abbiamo fatto il 16 ottobre, nel nostro intervento conclusivo. Riassumiamo qui ora, sulle pagine digitali di VISION Journal, il senso di quel messaggio. Per lasciarne traccia.
Il primo grazie va naturalmente alle nostre famiglie, che non ci hanno mai condizionato infondendo una grande energia nelle scelte compiute. Ma famiglia vuol dire anche radici, ovvero territorio. Il nostro è il Piemonte, con la sua concretezza ed etica del lavoro. Abbiamo scelto di collocarlo nel nome della nostra creatura, che poi negli anni sarebbe andata ben oltre i confini regionali, in una logica di naturale evoluzione.
Il nostro grazie va anche alle persone che abbiamo incontrato negli anni di studio e poi in quelli cruciali in cui abbiamo costruito il ponte, metaforico ma insieme sostanziale, tra le aule universitarie e il “campo”, il lavoro. Abbiamo avuto la fortuna di trovare sul nostro cammino autentici maestri di concretezza, che ci hanno insegnato la lingua dell’impresa.
Il 2005 è quindi l’anno in cui Piemontecnica è venuta alla luce. Al buon esito del suo varo e dei suoi primi passi, hanno contribuito anche alcuni incontri che ci hanno fatto comprendere che quello delle metodologie di aggiudicazione degli appalti poteva essere davvero un terreno fertile, se arato e coltivato con gli strumenti della qualità e della specializzazione. Si formava, in questo ecosistema, un ruolo nuovo, di collegamento tra l’ingegnere progettista e l’impresa. Un ruolo connettivo, che lavorasse sulla messa a sistema delle diverse esigenze e creasse così valore aggiunto.
Un grande grazie va quindi alle imprese che per prime hanno creduto in noi, che ci hanno dato fiducia, consentendoci di compiere con soddisfazione i primi, cruciali passi del viaggio. Nonché a coloro che ci hanno aiutato a superare i periodi critici, che puntualmente a un certo punto del cammino sono arrivati.
Con la digitalizzazione, abbiamo quindi allargato il nostro raggio d’azione, portando il “spirito” Piemontecnica in tutta Italia e cogliendo, nell’ultimo periodo, diverse opportunità legate per esempio ai progetti PNRR. Abbiamo stretto nuovi legami professionali e allargato la squadra di Piemontecnica, che oggi è giovane e multidisciplinare, portatrice di una freschezza che è ingrediente chiave nella crescita armonica di una realtà territoriale. Un nostro immenso grazie è rivolto naturalmente a tutte le persone che ne fanno parte.
Piemontecnica l’abbiamo fondata in tre: noi, estensori di questa nota, e Lucia Gotta, prematuramente scomparsa. Era proprio Lucia – autentica fuoriclasse dell’empatia, professionale così come umana, della costruttività e della positività – a infondere in noi tutti l’entusiasmo più puro per le novità, inclusa naturalmente la nascita di una nuova realtà imprenditoriale. Quello che è oggi e che sarà anche domani Piemontecnica lo si deve in gran parte al suo impegno e al suo modo di essere: ragion per cui il nostro ultimo – anzi primo – grazie non può che essere rivolto a lei.
