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Innovazione continua da mezzo secolo

Focus sul viadotto Colle Isarco (A22), ovvero un un “lab” ingegneristico europeo: dalla grande manutenzione 2014 al monitoraggio 2022, fino all’evoluzione IA

di CARLO COSTA | Direttore Tecnico Generale Autostrada del Brennero

FABRIZIO APOSTOLO | Direttore VISIONJ

Costruzione, manutenzione, nonché digitalizzazione ed evoluzione. Quattro parole chiave per descrivere uno “splendido cin­quantenne” come il viadotto Colle Isarco dell’A22 del Brennero, opera specchio della grande ingegneria ita­liana insieme iconica e strategica. Torneremo sull’argomento, proponendo questo contenuto in italiano e inglese nel Dossier Smart Infrastructure dello numero speciale di Ottobre, in via di finalizzazione. Anticipiamo sul web il contenuto in italiano.

Costruzione

I lavori per la realizzazione del ma­nufatto, progettato alla fine degli anni Sessanta, si sono conclusi nel 1972, oltre cinquant’anni fa. Si tratta di un viadotto posto a oltre 1.100 m di altezza sul livello del mare, dall’estensione pari a 1.028 m e articolato in 13 campate di luce compresa tra 45,7 e 163 m. La sua “casa” è l’arteria autostradale ge­stita da Autostrada del Brennero in prossimità del Confine di Sta­to tra Italia e Austria.

Lo schema strutturale dell’impalcato del Colle Isarco è quello di una trave Gerber tipo Niagara, mentre il sistema co­struttivo, particolarmente ardito per l’epoca (avanzamento a sbal­zo dei conci, con maturazione in opera e precompressione per fasi successive con l’utilizzo di barre Dywidag post-tese) se da un lato ha reso possibile dotarla di luci ri­levanti, dall’altro ha avuto come conseguenza la manifestazione di deformazioni lente di tipo viscoso, riscontrate e gestite a seguito del­la grande manutenzione del 2014, di cui diremo, e quindi monitorate. Tra le cause, oltre all’età che avan­za, vanno registrati essenzialmente l’aumento esponenziale dei volumi di traffico e le temperature rigide dell’area, che impongono l’utilizzo di fondenti salini. 

Manutenzione

Esattamente dieci anni or sono, ov­vero al quarantaduesimo compleanno del viadotto, Autostrada del Bren­nero ha messo in campo una manu­tenzione sostanziale ed epocale. Si è trattato di un intervento di con­solidamento strutturale articolato in una cospicua serie di attività, tra cui la sostituzione dei giunti, il risa­namento e rinforzo delle solette, il ripristino dell’impermeabilizzazio­ne, la riconfigurazione dei cordoli, l’adeguamento delle barriere di si­curezza, senza dimenticare il conso­lidamento degli impalcati a cassone delle campate principali attraver­so un sistema di precompressione esterna aggiuntiva. 

La grande ma­nutenzione straordinaria del viadot­to Colle Isarco, diventata un caso di studio nella letteratura tecnica, è stata anche l’occasione per trasfor­mare l’opera anche in un vero e pro­prio laboratorio tecnologico, in virtù dell’introduzione di un sistema di monitoraggio finalizzato alla misura­zione, in continuo, degli spostamen­ti dell’impalcato impiegando due stazioni totali, nonché di altre atti­vità quali l’analisi delle deformazioni istantanee, la mappatura termica con sensori a fibra ottica tipo FBG (Fiber Bragg Grating) e termocoppie PT100, il monitoraggio dell’efficacia nel tempo della precompressione esterna tramite celle di carico.

Elaborazione e automatica e visualizzazione grafica dei dati rilevati

Digitalizzazione

Otto anni più tardi, nel 2022, Au­tostrada del Brennero ha ulte­riormente premuto l’acceleratore dell’innovazione, dando vita a un vero e proprio gemello digitale del viadotto Colle Isarco. Nell’anno in cui la società ha ospitato, con ASE­CAP e AISCAT, l’ASECAP Road Safety Conference a Madonna di Campiglio (Trento), edizione incen­trata proprio sui temi delle smart infrastructure, è stato quindi tocca­to un altro traguardo significativo, dagli obiettivi ben definiti: cono­scere in tempo reale le condizioni e il comportamento strutturale del viadotto, prevederne l’evoluzione, con annessi i potenziali difetti, e pro­grammare in modo dettagliato gli in­terventi di manutenzione necessari. 

Dal 2022, in sintesi, grazie al digital twin Autostrada del Brennero è do­tata di un sistema automatico che elabora e processa i dati misurati in sito dai sensori e quelli calcolati attraverso un modello FEM del ma­nufatto. L’output è una copia digitale del viadotto che consente una valuta­zione dello stato della struttura, ispe­zionabile tridimensionalmente da re­moto, in ogni punto e in ogni momento semplicemente stando davanti allo schermo del pc, attraverso una piat­taforma ad hoc. 

In una modellazione di questo tipo, per fasi, ogni componente struttu­rale viene aggiunto al modello in step successivi come avviene durante la co­struzione reale. Le simulazioni tengono in considerazione gli effetti dipendenti dal tempo, quale la viscosità e il ritiro del calcestruzzo. La validazione del modello di calcolo è stata effettuata con successo, confrontando i risultati ottenuti con le misurazioni effettuate durante l’esecuzione di prove di carico sul viadotto. Il sistema permette inol­tre un’analisi dell’evoluzione dei para­metri nel tempo nonché la produzione di documentazione e segnalazione in caso di superamento di soglie di allar­me predefinite. 

Evoluzione

Dato che la l’innovazione, per sua natura, corre veloce, chi la sviluppa e sostiene non può essere da meno. Ecco, dunque, che già nel 2023, a un anno dal mezzo secolo del viadotto, Autostrada del Brennero ha iniziato a dotare il modello di ulteriori funzio­nalità, su tutte un sistema di analisi predittiva del comportamento dell’o­pera nel corto-medio periodo basato su algoritmi AI, Intelligenza Artificia­le

Questa specifica attività, svolta in continuo, consentirà di analizzare l’evoluzione dello stato della struttu­ra nel tempo, confrontando l’anda­mento previsto ed effettivo dei dati a disposizione e fornendo indicazio­ni riguardanti le zone suscettibili di deterioramento.

Questo approccio supporta l’affidabilità e la precisione del gemello digitale nel tempo e per­mette di concepire l’intera attività manutentiva come un processo del tutto oggettivabile, consentendo da un lato di individuare in tempo reale eventuali danni e, dall’altro, di agire con congruo anticipo con interventi mirati, programmati e dunque sem­pre più efficaci sia sul piano della si­curezza sia su quello della gestione del traffico. 

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