Impermeabilizzazioni, ripristini, verniciatura protettiva. Un cospicuo campionario dell’expertise Macko riunito in una best practice: il Nuovo Tunnel Colle di Tenda
di FABRIZIO APOSTOLO
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle tecniche di impermeabilizzazione condotto in collaborazione con lo specialista Macko. In questo caso, l’oggetto del discorso non è una singola tecnologia ma un “mondo di applicazioni” quale è il cantiere del Nuovo Tunnel Colle di Tenda, maxiopera Anas (Polo Infrastrutture Gruppo FS Italiane) per i cui dettagli si rimanda a questo link. Abbiamo già citato questa importante referenza nel corpo dell’intervista fatta a Gabrio Vanoni, amministratore di Macko e uscita sul nostro numero speciale Ottobre. Ci ritorniamo ora in questo articolo dedicato.
Impermeabilizzazioni
Macko, al Colle di Tenda, lavora in subappalto per il Consorzio Stabile Edilmaco. Si tratta di una galleria lunga 3,2 km all’interno della quale l’azienda ha avuto l’opportunità di mettere in campo pressoché tutte le proprie attività e competenze. Il punto di partenza sono state, naturalmente, le impermeabilizzazioni della nuova galleria: un intervento “classico”, con teli in PVC di spessore 2 mm fissati alla calotta per mezzo di appositi “bottoni” e saldati tra loro, con saldatrici automatiche a doppia pista, particolari attrezzature che realizzano due saldature ravvicinate. Questo per permettere, a lavoro finito, l’inserimento di un ago in pressione per poter collaudare le saldature realizzate.
“In linea generale, tutte le nostre saldature vengono sottoposte a collaudo, il che rappresenta un’importante garanzia di qualità, sia per Macko sia per le committenze. – ha spiegato Vanoni –. Quanto ai teli in PVC, ci avvaliamo di diversi fornitori, e generalmente utilizziamo membrane (signal layer) colorate per un’immediata visualizzazione di eventuali difetti”.
Sempre al Tenda Macko ha provveduto alla realizzazione di circa 1 km di impermeabilizzazione “full round”, impermeabilizzando anche l’arco rovescio. Sempre in quel tratto, ogni 100 m ha quindi installato sui teli anche un sistema “waterstop”, una banda in PVC di circa 30 cm di larghezza saldato sul supporto impermeabile con funzione di protezione aggiuntiva.
Se in esecuzione il telo si bucasse in un punto, per esempio, grazie a questo dispositivo la fuoriuscita d’acqua verrebbe circoscritta. A corredo dei waterstop sono stati installati appositi tubi microfessurati da iniezione, per consentire, in un dato punto, l’iniezione di resina qualora in futuro si riscontrasse una fuoriuscita d’acqua.
Ripristini
Macko si occupa anche di ripristini, effettuando interventi generalmente mossi dalla richiesta di portare soluzioni operative a situazioni di criticità e di difficile riparazione. Proprio al Tenda, per esempio, nel primo chilometro lato Italia l’azienda ha effettuato dei ripristini puntuali di fessure attraverso alcune iniezioni di resina poliuretanica.
In più, per scongiurare “trasmigrazioni” indesiderabili di acqua sottoposta a pressione, ha eseguito un intervento finalizzato a “far sfogare” l’acqua attraverso apparati di captazione opportunamente predisposti in corrispondenza di 62 giunti. La lavorazione è consistita in una fresatura in corrispondenza dei giunti, una successiva realizzazione di 36 fori radiali di diametro 50 mm per ogni giunto, applicazione all’interno della scanalatura di un tubo tagliato a metà in senso longitudinale (canalina) chiuso ai lati con cemento, per finire con una lattoneria di chiusura in acciaio Inox grecata e calandrata, nonché con la posa di 124 (2 per lato) vaschette di drenaggio collegate al sistema principale di smaltimento delle acque della galleria.
Anche in calotta, per riparare alcune difettosità dei getti sono stati effettuati dei ripristini puntuali con iniezioni di resina epossidica, previa foratura a quinconce, e successiva infissione, di barre di ferro ad aderenza migliorata.
Verniciatura protettiva
È una tecnica che Macko ha in catalogo da alcuni anni. Il Tenda, in questo campo, è stato un laboratorio importante di quantità, oltre che di qualità. Nel caso specifico la committente ha optato per verniciare tutta la superficie per complessivi 80.000 metri quadrati, dalla calotta (con protettivo acrilico monocomponente) ai piedritti (con protettivo epossi-acrilico bicomponente, ancor più prestazionale).
Macko si è organizzata studiando e adattando un autocarro per poter raggiungere i 7-8 m di altezza in un assetto in cui l’operatore può contribuire a regolare costantemente il flusso di vernice (guarda il video), questo per assicurare la massima qualità anche senza il pacchetto dei conglomerati bituminosi come il caso di specie.
La progettazione e realizzazione di questa struttura, che tiene conto di tutti i requisiti di sicurezza, è un esempio dell’approccio ingegneristico all’esecuzione specialistica dell’azienda novarese.