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Nuovo mondo infrastrutturale

Rapporto Università-industria. Appeal dell’ingegneria civile. Focus su strade, ferrovie e aeroporti. Con un filo conduttore: operare con e per le nuove generazioni. Intervista al presidente della SIIV, il professor Gianluca Dell’Acqua, alla vigilia del Convegno Nazionale di Napoli

 

di FABRIZIO APOSTOLO

IIn questo 2025  VISIONJJ, con il beneplacito dell’ONU, ha dedicato il colore della propria testata al SDG 4: “Istruzione di Qualità”. Si tratta di una tappa chiave di un percorso che il prossimo anno – 2026 – avrà come bandiera ideale il SDG 9 “Industria, innovazione, infrastrutture”. Formazione, dunque, e lavoro, nel nostro caso infrastrutturale. Due mondi da connettere sempre meglio e sempre di più. 

Sta compiendo questo sforzo, tra gli altri, la SIIV, la Società Italiana di Infrastrutture Viarie che si appresta a celebrare il suo XX Convegno Nazionale (sarà a Napoli il 19-20-21 novembre). Al tal proposito, abbiamo incontrato al nostro stand di Asphaltica World Bari il suo presidente per il biennio 2025-2026, Gianluca Dell’Acqua, professore di Strade, Ferrovie e Aeroporti all’Università di Napoli Federico II. Insieme a lui, abbiamo scattato una fotografia dettagliata di questo specifico tema-ponte, nonché di molti altri temi cari al mondo dell’ingegneria civile e, insieme, a tutto il nostro settore.

Professor Dell’Acqua, da dove partiamo?

Per esempio, proprio dal tema che la vostra testata ha individuato quest’anno: l’Obiettivo 4, “Istruzione di qualità”. Ci è molto caro, anche perché non dobbiamo dimenticare che la prima missione dell’Università è la didattica, seguita da ricerca e terza missione (ovvero l’impatto sulla società). Il connubio università-impresa è forte anche in seno alla SIIV, associazione nata nel 1990 e dunque giunta ai suoi 35 anni di attività. È la “casa” di docenti, ricercatori, studiosi, ma anche di gestori, progettisti, costruttori di strade, ferrovie e aeroporti.

Con quali proporzioni?

La maggioranza assoluta è naturalmente accademica, basti pensare che della SIIV, che rappresenta presso il Consiglio Universitario Nazionale (CUN) i professori della disciplina Strade, Ferrovie, Aeroporti, fanno parte 29 Università italiane, ovvero la stragrande maggioranza degli atenei dove si insegna ingegneria civile o ambientale. 

Dal programma del Convegno Nazionale di Napoli la connessione tra Università e mondo imprenditoriale emerge…

Il polmone principale del nostro evento sarà l’Aula Magna del campus di San Giovanni a Teduccio, dell’Università Federico II. Qui il 19 novembre ci sarà una pre-conference e poi il 20 il convegno, che è patrocinato da Anas, IFSC, CIFI e Ordine degli Ingegneri di Napoli. Tra i relatori, oltre a illustri colleghi, vi saranno Massimo Sessa, presidente del CSLLPP, Domenico Capomolla, direttore di ANSFISA, Dario Lo Bosco, amministratore delegato di Italferr (e allo stesso tempo professore universitario, dunque collega), Nicoletta Gasbarro, responsabile pavimentazioni e laboratori di Autostrade per l’Italia, Sergio Saporetti, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Un aspetto che mi fa molto piacere è il fatto che il convegno si terrà in concomitanza con le attività didattiche ordinarie: studenti e studentesse, dunque, sono benvenuti e benvenute anche al nostro convegno! Sempre il 20 novembre sono quindi in programma alcune sessioni specialistiche, mentre il 21 novembre ci sarà la SIIV Arena, una competizione a premi tra giovani studiosi. Quest’anno sarà intitolata alla memoria del professor Renato Lamberti, il mio maestro, scomparso nel 2022.

Ha citato gli studenti, i giovani, gli ingegneri del futuro. Quanto è importante rinnovare gli sguardi, ovvero dare spazio proprio ai giovani, all’interno di un’associazione universitaria come quella che presiede?

 È un fattore decisivo ed è esattamente quello che stiamo facendo in questo biennio: costruire ponti tra generazioni. Ho citato il mio maestro Renato Lamberti. Andando a ritroso, potremmo menzionare la straordinaria figura di Luigi Tocchetti così come molti altri. Il nostro dovere è rinnovare la loro lezione, ovvero insegnare e, al tempo stesso, imparare da chi ha una visione più nitida del futuro. Di qui, l’impegno a dare sempre più spazio a soci Under 40, per esempio costituendo il  gruppo di lavoro SIIV-Futura che rappresenta la nuova sezione giovani della nostra gloriosa associazione. I Gruppi di Lavoro attivi sono sei e si tratta di team votati all’operatività, che in pochi mesi hanno già dato corpo a prodotti editoriali ad alta specializzazione e molto funzionali.  

 Ci fa qualche esempio?

 Il Gruppo SIIV Ferrovie ha realizzato il report dal titolo Infrastrutture ferroviarie didattica, ricerca, normativa e nuove sfide per il settore. È online: lo stamperemo proprio in occasione del Convegno Nazionale. Il Gruppo SIIV Aeroporti ha compiuto un’opera analoga: il report Infrastrutture aeroportuali, didattica, ricerca e nuove sfide. Anche questo testo è disponibile in rete e avrà una versione cartacea a Napoli.

E per quanto riguarda le strade?

 Abbiamo due novità: la prima porta la firma del Gruppo Smart Road ed è il volume edito da Springer e disponibile anche su Amazon dal titolo Smart Road. Rapporto tecnico della SIIV. È già considerabile un testo-guida per il settore. La seconda è rappresentata dalla costituzione del gruppo che si occupa esclusivamente dell’aggiornamento della normativa sulle costruzioni stradali. Le ultime norme generali sulla progettazione delle strade sono state pubblicate24 anni fa, seppure sia previsto un aggiornamento periodico che non c’è mai stato (il riferimento è al DM 5 novembre 2001, “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”, ndr). Al 2006 fa data invece il decreto che riguarda la progettazione delle intersezioni. Dobbiamo porre con forza questa questione, perché non siamo di fronte a un vuoto normativo, bensì a una voragine.

 Su questa e altre questioni fare squadra è sempre un’ottima idea. Dal nostro osservatorio, abbiamo notato che se fino a qualche anno fa molte associazioni tendevano a correre in solitaria, il trend attuale è segnato dalla condivisione di percorsi, dalla collaborazione sempre più stretta tra associazioni. Come si posiziona la SIIV, a tal proposito?

 Andiamo esattamente in questa direzione, e la nostra partecipazione ad Asphaltica Bari lo prova. Abbiamo stipulato un agreement con il Comitato Nazionale Italiano del PIARC e un protocollo d’intesa con il CIFI, il Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani. Stiamo anche lavorando molto bene con le intese stipulate di recente con la Fondazione ENAV e con l’Italian Flight Safety Committee. Ancora una volta: strade, ferrovie, aeroporti, ma con l’intenzione di aprire orizzonti sempre più vasti.

Per quanto riguarda lo specifico know-how SIIV, ci fa qualche esempio di vostre iniziative di divulgazione e confronto passate, presenti e future?

Stiamo operando a tutto campo sui temi che più ci appassionano e che riteniamo utili. Recentemente abbiamo patrocinato un convegno sulle strade di montagna a Ponte di Legno, poi siamo stati ad AIMAS 2025 a Petralia Soprana (Palermo) e a un evento sulla gestione della sicurezza delle strade a Diamante (Cosenza). A giugno abbiamo partecipato alla conferenza EATA di Ancona e al meeting Ecosister (PNRR) a Parma. A Roma, presso La Sapienza, abbiamo organizzato un evento scientifico in memoria di Nicola Fiore, giovane brillante ricercatore scomparso prematuramente nel 2024. Ancora: abbiamo patrocinato Asphaltica Bari, dove ci troviamo, e il convegno di novembre di Legambiente di Roma. E soprattutto abbiamo già disegnato la mappa degli eventi del 2026, dal RILEM di Padova a giugno al Convegno Nazionale che si terrà a Bologna a fine anno. 

 Fiori all’occhiello?

 Convegno Nazionale a parte, non posso che citare le Summer School, come l’ultima a Bari e Lecce. È un’iniziativa che bene esprime le solide radici e la visione del futuro della SIIV, pensi solo che la prima edizione si è tenuta nell’ormai lontano 2003. L’anno prossimo si terrà a Novedrate, in provincia di Como. Ma non dimentico la Winter School, che nel 2026 si terrà a Moenia, Trento.

 Anche in questo caso, giovani in primo piano…

 Certamente. E qui torniamo al tema chiave della didattica, a cui, pensando alle nostre scuole di alta formazione, si aggiunge quello altrettanto importante del networking. Alle Summer e Winter School si incontrano dottorande e dottorandi provenienti da tutta Italia e dall’estero che costruiscono connessioni profonde, costituendo un network virtuoso e propositivo, perché fondato sulla conoscenza e forgiato dalla visione.

 Sempre a proposito di nuove generazioni, qual è a suo avviso il livello attuale di attrattività dell’ingegneria civile?

 Purtroppo, ancora molto basso, ed è un paradosso dato che diventare ingegneri oggi apre in tempo zero svariate porte. E qui torniamo al tema dell’industria, in cui la domanda di ingeneri civili è elevatissima. Poi, chi intraprende questo percorso ha davanti a sé opzioni di scelta plurime: Italia, estero, ambiti diversificati, dalla progettazione alla direzione lavori, dai materiali all’impiantistica.

Chiudiamo questa conversazione con alcune sottolineature rispetto ai macrotemi che costituiscono la nostra proposta editoriale, ovvero la sicurezza, la sostenibilità e l’innovazione, letti nella loro texture. Partiamo dalla sicurezza.

Un modo per incrementarla è proprio l’aggiornamento normativo, perché regole obsolete non favoriscono di certo la sicurezza di chi si muove sulle nostre strade. Dobbiamo impegnarci tutti in un percorso che delinei “safety standard upgrades” partendo proprio dall’impianto normativo: il nostro gruppo di lavoro dedicato ci sta aiutando molto in questo, ma abbiamo bisogno di ricevere ascolto e attenzione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Facendo “ponte” tra sicurezza e innovazione, posso aggiungere che anche il lavoro sulle smart road va nella direzione di un significativo aumento degli standard di road safety e, insieme, di sostenibilità.

Eccoci così al secondo fattore…

In questo contesto un tema importantissimo è quello del nuovo mondo stradale in epoca CAM, se ne parlerà molto anche al Convegno Nazionale di Napoli dove ci confronteremo proprio con la “fonte” ministeriale.

Ultima ma non ultima, l’innovazione.

E qui, smart road a parte, torna centrale la progettazione che dialoga costantemente con la costruzione e la gestione delle infrastrutture. Dal 1° gennaio 2025 vige l’obbligatorietà del BIM per le opere pubbliche con importo superiore ai 2 milioni di euro, traguardo che rende l’approccio digitale diffuso in modo molto significativo. La forza della metodologia BIM e, insieme, degli strumenti GIS e Digital Twin è proprio quella di generare raccordi, efficienti ed efficaci, tra le componenti del processo infrastrutturale: progetto, realizzazione e manutenzione. Sicurezza e sostenibilità fanno parte pienamente di questo schema, perché sono fattori pianificabili e verificabili nel dettaglio sia prima dei lavori, sia in corso d’opera. L’integrazione tecnologica, su cui dobbiamo continuare a lavorare senza sosta, rappresenta davvero un esempio virtuoso di virtuale al servizio del reale.

Complesso universitario di San Giovanni a Teduccio, Napoli, sede del Convegno Nazionale SIIV 2025
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