Lungo il restaurato passaggio a fil di roccia “del Re”, in Andalusia: consiglio di viaggio d’autore di una specialista di infrastrutture di trasporto europee
Redazione VISIONJ
Road nel DNA, al punto di cercare di esplorare sempre nuove strade anche in occasioni più Leisure, un’indole che non poteva che risultare preziosa per la nostra rubrica di viaggi vissuti da chi ha un occhio attento alle infrastrutture di trasporto. Una cronaca on the road, a questo proposito, ci arriva da Ilaria De Biasi, European Project Manager di Autostrada del Brennero, che ha fatto partecipe VISIONJ di queste straordinarie immagini del Caminito del Rey e della sua personale esperienza di percorrenza.
Il Caminito è un percorso pedonale che si dipana lungo le pareti del Desfiladero de los Gaitanes a El Chorro, vicino a Álora (Malaga), in Andalusia, per circa 3 km costellato di lunghe rampe larghe appena 1 m sospese fino a 100 m di altezza sul fiume, su pareti praticamente verticali. Non praticabile per la sua pericolosità per anni, il Caminito è stato oggetto di una profonda opera di restauro e messa in sicurezza ed è stato riaperto al transito il 28 marzo 2015.
Cascate, dighe, monarchi e aquile
L’“infrastruttura” venne costruito dalla Sociedad Hidroeléctrica del Chorro, proprietaria del Salto del Gaitanejo e del Salto del Chorro, che necessitava di un accesso alle due cascate per facilitare il passaggio degli operai per la manutenzione, il trasporto di materiali e la vigilanza. I lavori furono iniziati nel 1901 e terminati nel 1905. Nel 1921, il re Alfonso XIII di Spagna dovette percorrerla per intervenire all’inaugurazione della diga del Conde del Guadalhorce. Il nome trae origine dal quel celebre passaggio.
Una testimonianza diretta dell’ottimo stato di conservazione dell’attuale Caminito ci arriva proprio da Ilaria De Biasi (ancora grazie per le foto e la dritta): “Lo scorso ottobre ho raggiunto il tratto sospeso del Caminito partendo da molto più lontano, percorrendo in tutto 8 chilometri, a partire da un’area boschiva molto isolata, ma decisamente affascinante (tra gli avvistamenti, oltre a una decina di aquile, anche tre caprioli). L’itinerario esposto rinnovato è molto funzionale, lo prova anche il fatto che ho incontrato persone sofferenti di vertigini che mi hanno riferito di non aver avuto grandi difficoltà nel percorrerlo”.